lunedì 30 agosto 2010

Sesso e sangue.

Lancio, in un acuto che nessuno può capire, tutto il mio dolore.




Cerco di assaggiarlo tutto, poi mi inginocchio davanti alla patta dei suoi jeans, la apro con foga, lui mi agita il sesso davanti, facendomi volutamente mancare il bersaglio.
Cede e mi lascia mangiare, carezzandomi la testa.
Mi lascio prendere, e lui mi prende, mi prende,
e lo prendo
ancora, mi morde, mi tira i capelli, mi affonda la faccia nel letto, mi fa sudare petrolio, dio cane, e, alla fine, con eguale acuto, mi schizza di dolore.




Poi abbraccio quel che resta di noi (non di lui, ma di te) e, col fumo nelle narici,
vado avanti così.


Guadagnamocela quest'alba.

Aiuto.

Va bene. Un cazzo.


Ti senti morire dentro e pretendi che una dieta a base di birra risolva le cose.


No.


Posso sostituire la birra con il vino?

Con Jack Daniel's?

Blues?

Le siga?

Il cazzo?

Il cazzo?

Non credo possa funzionare. La discreta voglia di morire che ti fa sentire in colpa.
No, forse non è così male. Ma come pretendi di imparare a conviverci?
UN CONTO è ACCETTARE CIò CHE è SUCCESSO, MA ALLONTANARSI IL PIù POSSIBILE.
Un altro, è "accettare" ciò che è successo e rituffarsi dentro a un qualcosa che è un groviglio di spine arrugginite e avvelenate.

Quanto puoi resistere?

PUOI resistere?

Puoi?

Cazzo

Una si alza pensando a cose normali, non robe del genere.



[C'è spazio per il cazzo? Sì, c'è quasi sempre spazio per quello.]



Ma non cambia le carte.
Fumi una Camel davanti alla porta e ti dici "ok, io l'estate la odio", ma chi è lo stronzo che ha innaffiato quest'agosto di pioggia?
E d'accordo che i diciannove li ho fatti un mesi fa, ma che ne dici di chiudere la questione?
Scendere da piedistalli, tacchi, palchi, nuvole, carrozze, stelle...checcazzodidifferenzafa?

A quel punto ci penso su e mi chiedo se più che la faccia, non sia la testa il problema.

E' mattino e il trucco se ne viene via.
E anch'io, ci penso un po' su, ma alla fine me ne vengo rigirandomi fra le lenzuola e sapendo di voler iniziare un'altra giornata a registrare, birra in mano.


Poi vado a pisciare e mi guardo in faccia.

Non credo passerà mai del tutto.

Come un giocattolo slogato, mi srotolo e raccapriccio davanti alla scena.


Non mi suicido perché voglio bene ad alcune persone.

Tra cui, me stessa.

Amore e odio

L'Amore si voltò.

"Non si può dominare con freddezza, né vendere i giorni di un cuore di vetro con quella sufficienza."

L' Odio fumava, violento e nero. Ma, infine, rispose:
"Sai che è l'unico nostro accordo. E sai che lo so. Perché continui a cercare scuse per parlarmi?"

"Ma io ti amo..."

"Inutile che ti risponda. Sai bene cosa provo per te."

"Non vorresti riprovare?"

Uno strano velo sembrò posarsi per un istante sugli occhi dell'Odio.
Si sentì mancare. Ripensò a se stesso. Aveva sapore d'amaro stantìo. E d'argento. Sì, come la sua distante luna invernale.

Sì.

"No" rispose, freddo e secco.

L'Amore pulsò. Si piegò su sé stesso e lentamente, silenziosamente, timidamente, morì.
Altrettanto lentamente, l'Odio, per la prima volta, sorrise, amaro.


E soffrì.


E finì.





Non si può amare senza fervore. E non si può odiare senza passione.

.

Dopo aver bevuto circa un migliaio di relitti, sto lì, ferma a chiedermi se ho sbagliato sull'Amore.
Sperando violentemente di forse.

Stessa storia ogni mattina, dentifricio e caffeina e nicotina.

Presente?
Quell'aria stretta.

Eterna fretta.

Sensazione di essere sempre scomodi.

Ti giri e ti rigiri nel sudario colorato della tua vita ma la posizione definitiva è destinata a non arrivare mai.

domenica 29 agosto 2010

Stream of consciousness

Facebook mi rende particolarmente triste.



Forse sono io che ho qualche problema e mi complesso troppo.
Paranoicata ed eclissata.

Non da faccialibro, no.
Dalle persone, dal loro atteggiamento. Verso di me. Verso gli altri. Verso persone che ripongono in loro la fiducia e la fede più cieca.


Ma lo so. E' colpa mia. Ci sono ricascata. Ma non fa male stavolta. Dà fastidio. La presa in giro. Mi dà fastidio essere così sciocca. Ma va bene... Perchè io ho la coscienza a posto. E non ti cercherò, stavolta. E non perchè "non voglio essere la prima a chiamare e non voglio mostrare che ci tengo". No. Perchè lo sai che ci tengo. Perchè non sopporto questi giochetti. Perchè se voglio stare con una persona glielo dico. E te l'ho detto. E mi hai ferito. Di nuovo.
Ma è colpa mia. Perchè credo che le persone possano cambiare. Perchè ci spero intensamente. E cambiano. Ma il più delle volte non in meglio. E questa lezione non la imparerò mai.
Ma stavolta ho la coscienza pulita. Non ho mentito. Da quando ci siamo rivisti non ti ho mentito una sola volta. Mai.
E so che prima o poi ti farai sentire. E ti vomiterò addosso quello che penso. Quello che sento.
E finalmente potrò chiudere questa storia. Questa farsa patetica messa in scena da persone patetiche con pensieri patetici che agiscono in modo patetico.



Odio facebook profondamente.

:/

Soffro di intolleranza alle persone.

Forse le mie amicizie, no, meglio dire relazioni, hanno una data di scadenza.
Dovrei controllare sul fondo.

Tic

Io e la mia inutile, stupida, insensata mania di voler salvare le persone da se stesse. Nessuno vuole essere salvato, tanto meno da me.

Sono una egoista egocentrica.

Gli altri sono il tuo riflesso

So che non devo e che non è giusto, ma quanto vorrei ora aggrapparmi a te, vederti come un faro nella notte e sentirmi protetta se mi nascondo tra le tue braccia...


Non lo sei.
Non sei la mia ancora.

Con tutte le forze resisto su queste gambe e non cado piangendo.
Non ti chiamo.

Non è questo che devo fare.


Non si può tornare.

Al contrario di te, però, io so rischiare.

venerdì 27 agosto 2010

giovedì 26 agosto 2010

Svuotandomi

Ho questa fottuta paura che mi attanaglia fin dentro le viscere.


Perché fasciarsi la testa prima di cadere, Sabrì?
Non ha senso. Non ha senso. No che non ne ha. No.




Razionalizzare il dolore. Studiarlo. Anestetizzarlo. Ed attendere.
Buttarlo via. Buttalo via, buttalo via. Prima che sia tardi. Prima che lui butti te.


E’ un’autopsia cosciente. Il bisturi scende a lacerare il velo di carne tesa sotto i miei occhi immobili.
Lieve pressione. Il taglio per qualche frazione di secondo ancora bianco.
Niente sangue. Solo il silenzio di questa attesa. Attendo la tua mano, la tua pelle.

E poi succede. Rovisti dentro me senza più calma. Togli tutto.

Non riesco più a respirare. Ma resto immobile. Io ed i miei occhi su di te.



 
E ti voglio, oddio quanto ti voglio!
 
 
Ma perchè cazzo mi fai quest'effetto?
 
 
 
Osare, osare. Vivere. Correre. Urlare.


Ogni notte impazzisco.
Ogni passo è sempre troppo poco per arrivare.
Ogni volta un errore, l'ennesima corsa verso ciò che è sbagliato.

Osare. Correre, urlare. Vivere. Osare.

La verità pesa. Ma è una scelta.

Ed io, adesso, la conosco.

Io adesso so che non posso scappare. Non da Te.

domenica 22 agosto 2010

*_*

Adoro l'atmosfera dei concerti, quelli di buona musica.
Adoro pogare, sfogarmi e isolarmi dal resto.
Adoro le bottiglie di birra che mi calo in quelle serate.
Ho il collo dolorante per l'headbanging, ma ne è valsa la pena.





Cazzo come mi piace

venerdì 20 agosto 2010

.

Come sostiene RatMan, chi cita fa poco sesso. M arrischierò a sfidare questa legge naturale per farvi partecipare al mio stato d'animo attuale.


 
Se devo scegliere tra Leopardi e Manzoni scelgo Leopardi: basta pestilenze e fallimenti ecc... molto meglio la noia esistenziale.


*La noia è in qualche modo il più sublime tra i sentimenti umani*

...ed è così che mi sento.
Sono dappertutto e nessuno con cui parlare. Mi viene in mente anche che non sia colpa del resto del mondo se nessuno mi pare degno di interesse ma, forse, sono io poco socievole/troppo snob/veramente antipatica, comunque nessuno mi ha ancora mai picchiato in testa con un martello per dirmi di smetterla con questi atteggiamenti fastidiosi quindi sono ancora recuperabile.


             *ho bisogno d'amore, amore, amore, fuoco, entusiasmo, vita: il mondo non mi par fatto per me*

Ho perso tutta la mia perspicacia!

Malata di miele

Certo, cazzo...




Non so perchè mi sembra di perdere tempo a pensare come potrei impiegare al meglio il mio tempo senza accorgermi che intanto il bastardo se ne sta già andando.
Crediamo in tante cose ma, alla fine, mi sembra di non fare un cazzo.
Ogni tanto la mia vita sociale è pari a quella di un ottantenne da ospizio. Ogni tanto mi rendo conto che ci sono talmente tante cose che vorrei fare e che dico che farò che non si ha nemmeno il tempo di pensarle tutte.
La felice giovenezza ribelle si e già eclissata davanti ai miei occhi. Vedo quella che vorrei fosse la mia vita passarmi davanti. Io sono una spettatrice passiva che non può fare nulla. Vorrei ma non riesco, non posso, non so che cazzo succede.



Ah!

IO NON TREMO, E' SOLO UN PO DI ME CHE SE NE VA.

martedì 17 agosto 2010

Say goodbye to the past

Il tempo che passa rimescola le mie priorità e le stravolge.


Tutto sta cambiando insieme a me.

Mentre mi metto le scarpe

Mi chiedo cosa ci sia di male a sentirsi diversi. Perchè dovrei per forza omologarmi?

Io mi sento diversa dentro.

Lo so, è alquanto arrogante, superbo e narcisista, ma che c'è di male?


Ho sempre cercato di piacere alle persone, assencondarle nelle loro richieste.
Non facevo altro che tradire me stessa.
Poi, un giorno ti svegli e capisci che il problema non sei tu. Il problema è che in realtà di quelle persone non ti importa niente. Quelle persone non ti piacciono.



E quando mi parli così capisco che di me tu non hai capito proprio niente, nonostante tutti i nostri discorsi.
Hai ragione quando dici "mi chiedo come facciamo io e te ad essere amiche". Io non me l'ero mai chiesto prima e, sinceramente, non la reputo una domanda così fondamentale.


Spero che un giorno tu lo possa capire.

The broken machine

Mascheriamo il nostro odore. Non è mai buono.


Voglia di qualcosa.

Levatela dalla testa!


Sfuggire dal mondo.

Si è rotto qualcosa dentro, un' altra volta. E stavolta non so aggiustarlo.

Io non ce la faccio proprio ad aggiustarmi di nuovo

Non trovo pezzi di ricambio. Non ne esistono più.


Avrei preferito che me l'avesse detto perchè io preferisco che le cose me le si dica in faccia, fanno meno male, piuttosto che scoprirlo per caso.

Ora continuerò a chiedermi dove ho sbagliato e perchè.
Ma stavolta penso proprio di non aver sbagliato verso di te.

Ho sbagliato verso di me perchè mi sono aperta e mi sono fidata.
Perchè ho immaginato che avrebbe potuto crearsi qualcosa. Sperato per un attimo. Il fremito di un secondo.
E la mente che correva verso qualcosa. Verso una sensazione. Verso un'emozione.

Verso qualcuno.

Ma non c'era nessuno che mi aspettava. Era solo un miraggio. Una vagaa e indefinita illusione di qualcuno.


E lo odio!

E mi odio!

Perchè è successo.

Di nuovo!


Vorrei che qualcuno mi salvasse da me stessa ma so che non avverrà mai perchè io non mi fido più.



E domani verrà come ogni domani.
Dovrò fare finta di niente come sempre. Fare finta che vada tutto bene.



Domani.

Let's go away somewhere, maybe over the rainbow

Oggi è l'ultimo giorno. Domani mare.
L' ho sognato.
L' ho agognato.
L'ho desiderato ardentemente.

Ma ora non voglio andare. Come ogni anno d'altronde.
Odio l'estate. Sconvolge il mio precario equilibrio psico-fisico. Odio svegliarmi la mattina e non capire dove sono per poi realizzare. E alzarmi da quel letto. E si ricomincia. Ogni giorno uguale a se stesso.

Vivo sull'orlo di un burrone, tra la stasi e un vortice.


Ma cosa vuoi tu?
Questa domanda non troverà mai una risposta.
Questa domanda non è adatta a me.

So che non so cosa voglio.

Voglio cambiare.
Voglio certezze.
Voglio novità.






Sì, forse sono la rabbia e null' altro.

sabato 14 agosto 2010

Just a light beer to guide me.

Dunque.




Ergo.
Vaffanculo.



Dette le consuete gentili parole, sdoganato il cattivo linguaggio da panc rochers, posso scrivervi.



Cosa penso? Come sto? Non vi riguarda, non vi è mai riguardato. Quasi mi nausea [togliamo pure il "quasi"] questa atmosfera tutta amici e intese.
Io non ne ho di intese, di amici, di ipocrisie. Tutto se n'è andato. E infatti, se scrivo tutto questo lo scrivo per me, per svuotarmi.





Persa ogni guida, ogni certezza, c'è solo una birra bionda a guidarmi.

-Quando mai ti è andato bene qualcosa?- Vi chiederete voi.
E' andato, è andato.

Il mai più domina la mia vita con una potenza indescrivibile, schiacciandomi la testa a terra.



L'unica cosa che riesco a fare è scrivere, aspettando che la fiducia, la sincerità tornino. Imparando a convivere con il vuoto.



Esiste gente sincera e non costruita?
Esiste gente onesta con se stessa?



Ma soprattutto esiste gente che non salta fuori solo quando le fai troppa compassione?





Just a light beer to guide me.

venerdì 13 agosto 2010

Che no che non sogno ma ne ho bisogno

Dovevo avere Te. La tua mano nella mia.

Non dovevo sapere come si muore. No.



E adesso che invece lo so, come cazzo si fa a dimenticare? Come si fa a ricominciare?

 
Ho bisogno di una tregua, da questo vuoto, questo male scuro.
Ho bisogno di ricominciare, riavvolgere il nastro.

Voglio un’altra possibilità.





Ecco.

Giornate come questa mi sento impazzire. Morire.


E credo davvero di poterlo fare.

Credo davvero di volermi liberare di tutto, di tutti. Ricominciare da zero.
Rinunciare finalmente a tutto, uscirne.

Rimanere sola e bastarmi.

Rimanere sola e stare meglio.

Cancellare senza sbavature ogni volto, ogni voce, ogni film, ogni casa, ogni pensiero, ogni desiderio, ogni necessità.
Ricostruire tutto dalle fondamenta, solo con le mie mani.

Scegliere senza basi, scegliere e basta.
Scegliere, e che poi sia finita.



Affrontare il vuoto, il silenzio, lo stomaco, il rumore, la paura, frantumare tutto e spazzare via i pezzeti.
E guardare sola un'alba nuova. E vederla mia.
Solo mia perchè in me ci sarò solo io, sarò piena di me stessa e vuota di tutto il resto.

E credere che funzionerà, che non mi mancherà nulla.
Perchè nulla di ciò che ho qui mi è indispensabile.

Posso respirare comunque, mangiare comunque, farmi la doccia comunque.

Soltanto io mi sono necessaria.

Posso vivere anche soltanto di me.



Posso vivere anche soltanto di me?

martedì 10 agosto 2010

Disambiguazione

RAPPORTO ANALE:




Se non sapete come tirarvi indietro, ricordategli che l'ano è stato creato perché gli stronzi possano uscire, non per farli entrare.

lunedì 9 agosto 2010

C'è da cambiare ancora

Inquietudine e mancanza d'aria. Bisogno di cambiare contesto, proiettarmi verso il nuovo, fra un anno, qualcosa di nuovo.

Le sabbie mobili sono anche nel presente, da un anno a questa parte. O se ne esce o si muore.

Qualunque posto tranne che qui.


Riuscissi a cambiare ancora... Stavolta non me, ma tutto ciò che mi trattiene e mi insabbia, cioè tutto il passato e il presente.

Riuscissi ad andarmene via da qui davvero.

domenica 8 agosto 2010

Solo punti di domanda

Aumentano le cose di cui non posso parlare.

Aumentano i desideri che ho scelto di non realizzare.
Aumenta il peso di quel masso insidioso che mi incatena con forza a quella prigione


…che ho infine imparato ad amare.

Aumentano gli sbalzi d’umore.
Aumenta la falsità, l’ipocrisia.
Aumentano i rimpianti per ciò che non ho fatto e detto.
Aumenta la mia razionalità.
Aumenta la mia follia.




Quale reazione preferisci, da parte mia?

Nel dubbio, non ne avrò nessuna.
Ti regalerò quel silenzio che tanto ti angoscia, testimone di emozioni che ti farebbero sanguinare.
Non mi fanno paura le tue reazioni smodate, mi ricordano solo che ne ho già viste troppe.
Ti regalerò il mio sguardo morto, colmo di un disprezzo che disgusta persino me.


Lo vedi, com’è orrendo? È insano. E mostruoso. È ciò che mi dilania mentre si affaccia a guardare te, che in questo modo credi di risolvere il problema.
E voi avete il coraggio di fare dell’ironia, calpestandomi con parole inoffensive e infine lasciandomi spezzata, senza che ve ne importi realmente qualcosa. È forse per questo che continuo a vomitare ciò che la vita, di me, ha ucciso?
Ho realizzato che nel vuoto scavato dall’esperienza si addensano sentimenti che è meglio non conoscere. È meglio, credimi. Finirebbero solo con l’ammazzare anche te.

Quindi, alla fine, “I matti siamo noi quando nessuno ci capisce…”


E sai una cosa?



Mi sta bene così.

L'ennesima replica di un dramma antico

Comincio a pensare che sia tutta ipocrisia. Comincio a pensare che, in fondo, non è mai stato nulla di speciale.
Comincio a pensare di essermi illusa.

Alcuni tasselli del puzzle non quadrano più, hanno gli angoli smussati, sfilacciati, consumati dal tempo. Inzuppati d'acqua nascosta e seccati di sole troppo ardente. Si sono disfatti.
Succede, che vuoi che ti dica... Prima o poi capita sempre.

Doveva succedere.

E un filo d'amarezza mi sale su per la gola.

E vorrei che tu potessi capire, che tu...

Forse, vorrei l'impossibile.


Dovrei stufarmi di ripeterlo, diventa noioso poi.


Dopotutto potrebbe trattarsi di un'interpretazione errata.                                   {Probabile.}


La stanchezza mi pervade                                   {ed è una stanchezza di tutto}
Cose che capitano, appunto.





*Detesto essere ignorata, lo detesto*


Ma, nonostante tutte queste frivolezze, non trovo il coraggio di fartene parola.

.Non lo farò.


Questo caldo mi annebbia i sensi ed io non so più quant’è la distanza che ci separa.


Ma tu ci sei ancora?


Ogni tanto mi sorprende questo strano pensiero.



Ed io… io ci sono?



In qualche modo devo esserci. Perché i tasselli del puzzle devono combaciare.

È tutto ok.
Tutto come sempre. Tutto come sempre…
Quindi, se tu non ci sarai, io fingerò che sia tutto ok. Perché tutto deve essere come sempre.



Tu non capisci. Non capisci.
E non capirai mai.

…come al solito.

E’ normale.

Pazzesco

Pazzesche sono l'incoerenza, l'ipocrisia, l'incostanza e la falsità delle persone.

Pazzesca è la piega che stanno prendendo le cose.



Pazzesco.

Pazzesco.

Reborn?

Pausa II


Stop []


Play I>



Riavvolgere la cassetta, per ripartire da qui. Da me. Punto.

Storia di un amore

Sto uscendo da una delusione che la mia non-superficialità non mi permette di superare indenne e con facilità. Una delusione per una persona che ho in definitiva "amato" per quanto poco sano sia l'amore. Amore che ho sempre rifuggito per principio ma che alla fine è capitato.

Ma, a volte, non riesco ad accettare alcune cose come la cattiveria gratuita e insensata, come l'intelligenta e la cultura unite all'ottusità e alla ristrettezza mentale, all'incapacità di vedere le relazioni tra le cose, di affrontare se stessi, di essere rigidi e chiusi.
E' una cosa tanto illogica...

Chiamatemi ingenua, chiamatemi sognatrice, vedete voi.


La mia storia comincia tra il serio e il faceto. Ormai 2 anni fa.
Si crea subito un feeling o un'attrazione intellettuale abbastanza particolare e non banale. E io mi infatuo di alcuni pregi che ancora stimo e apprezzo e di cui, a volte, sento nostalgia.
Continua lentamente e questa persona si insinua nelle mie parti più fragili e nascoste e io la faccio entrare, con fiducia.
Si crea un certo rapporto di amicizia.

Le cose, però, cominciano a non andare come dovrebbero. Mille ripensamenti, indecisioni, slanci di passioni, dichiarazioni d'affetto, contraddizioni, accuse, abbandoni, ritorni. Da qui si sono creati meccanismi di vittima-carnefice e di dipendenza (il rapporto dipendente tra vittima e carnefice si attua sempre in due).
Sentivo la grande felicità di sentirlo vicino e in suo potere e la grande infelicità di sentirlo lontano e in suo potere.

Sbagli di entrambi e paure di entrambi.

Comincia la crisi. Crisi dovuta soprattutto alla scarsa realtà e a paranoie di entrambi. Alla paura di affrontare la realtà da parte sua. Paura di soffrire. Paura di perderlo da parte mia.
Mi rifiutava gli incontri ma on line era presente sempre. Parlavamo quasi tutti i giorni per 6-7 ore al giorno.
I fraintendimenti e le tensioni si sono decuplicati.
Il mezzo di comunicazione è diventato quasi esclsivamente quello scritto. Contro la mia volontà.

Arriva l'abbandono (l'ennesimo).

Ne sono uscita con l'autostima azzerata, soggiogata psiologicamente, infatuata di una persona che alla fine ho visto pochissime volte e che spesso si è dimostrata falsa, bugiarda, immatura e cattiva. Ma, ormai, la dipendenza da parte mia era attuata.

Il dolore per la perdita è stato forte per me. Ma, da romantica quale ERO, ho tentato di recuperare.
Lui, come se mi odiasse (e non ho idea del perchè... io credo per un suo dissidio interiore di attrazione e repulsione nei miei confronti), ha cominciato a mettermi davanti l'Altra. Mi ha sostituita con una facilità e con una velocità che mi hanno dimostrato quanto fosse falso il suo mostrarsi prudente. Facendo paragoni espliciti e diretti in cui io, ovviamente, ne uscivo perdente, sempre. Cosa che io non sono mai riuscita a fare. Con nessuno.

Passata questa fase di grande dolore ho tentato di chiudere in modo pacifico. Ridimensionando, rimandando ad altri eventuali tempi se avessimo riconosciuto in futuro che il nostro rapporto poteva essere qualcosa di speciale (io sono molto cocciuta quando desidero una cosa) o augurandogli del bene casomai non ci fossimo più rivisti.
So per esperienza che l'odio e la vendetta legano a filo doppio mentre il chiudere bene e serenamente porta sempre tranquillità e accettazione della realtà.

Ed ero serena.

Conosco i miei limiti e so che a volte mi prendono momenti di nostalgia.

La vigliaccheria di non guardarsi dentro.
Il piacere che prova nell'avere questo potere.... queste cose mi fanno sentire davvero stupida. E mi sento umiliata. E non riesco a sfuggirne in alcuni momenti.

So che ora è colpa mia. So che è il non voler accettare di aver dato tanto tempo e tanto "cuore" a una persona tanto meschina. Di non voler accettare che, dopo tutto questo tempo, non sia rimasto nemmeno l'affetto.

Questa è la mia delusione. Grande.

Le persone che mi conoscono sanno che lotto. Sempre. E a volte mi manca la forza di distaccarmi completamente senza provare nulla. Ma non è molto nella mia natura.
Io "amo" raramente ma profondamente.
E mi ci vuole tempo.
Molti la chiameranno debolezza. Io la chiamo consapevolezza di me.
Mi accetto come imperfetta e vado avanti. L'ho sempre fatto. Accetto la mia fragilità affettiva che a volte si fa sentire. Ma sono forte nella mia onestà, nella mia coerenza e nel mio coraggio.

Fuck

Senti, bel moretto delle mie gonne. Adesso basta. Odio la tua incoerenza ormai arrivata a limiti ridicoli.


Io non me ne faccio nulla dei tuoi complimenti.

Ti sei divertito a dirmi le frasi da innamorato? Ti è piaciuta la promessa di una casa insieme e di un figlio?

I messaggi d'amore mandali ad un'altra cogliona... io ricomincio a vivere.
I messaggi da amicone mandali ad un'altra cogliona.... io ho ricominciato a vivere.
Gli abbracci e gli occhi lucidi tienili per qualcun altro, il mio cuore l'ho reso gelido per non soffrire più.

Hai visto? Non piango più per te. Stupito? Stupisciti da solo.

Le tue frasi e i tuoi sguardi sinceramente mi sembrano solo una grandissima presa per il culo.


Svegliati.
O ami o non ami.


Stupito di aver trovato una persona che ha cominciato a reagire?

Sei uno stronzo. Mi rimpiangerai.



[dimenticavo]



Vertigine

Qualchè




Si tratta solo del ricordo di un'infatuazione che non ha mai avuto uno sviluppo, né un risvolto, se non un timido "Posso?" ed un semplice "No".

Without is not the same thing

Non sei più affar mio ed io non sono più affar tuo.



Non sono io a decidere. Tutto il resto mi lascia indifferente.

Rimboccandomi le palpebre

Farò rifare l'asfalto per quando tornerai.




Quanto tempo... Sembra quasi non sia mai successo. Sembra svanire ogni cosa.
Come un foglio che brucia, mi consumo così. Non rimane che cenere poi. Cenere di me.

Sarà l'alcool. Anche. Cercando di affogare quei pensieri, che poi con l'alcool finiscono per far affogare me, senza ch'io me ne possa accorgere. Non in tempo, almeno.
Sarai tu. Sarà la musica. Sarà questo tempo del cazzo.
Sarò io stessa, con la mia solita voglia di te.

Stupida.

E tu come stai?

Il tempo passa troppo velocemente. Ti fotte. E non va bene. Non va bene ritrovarsi alla fine di una giornata e, facendone il resoconto, capire di non aver concluso niente. Niente per te almeno. Qualcosa per gli altri si però. Ed è una consolazione, mi ripeto. Me lo ripeto ogni giorno.



Dormire come dimenticare.



La notte porta consiglio. Cazzate.
E' come bere, drogarsi. L'illusione del momento. Cadere nel sonno. Il mattino dopo ti accorgi che sei ancora lì, vivo fuori, forse morto dentro.


Ridete, ragazzi. Almeno provateci, anche quando sembra che tutto stia andando a puttane, ridete. Perchè peggio di così non può e NON deve andare. Se toccate il fondo, dovete imparare a risalire.

Aggrappati.

Resisti.

Risali.

Vivi.

E' impossibile solo se pensi che lo sia...........stronzate

Se l'avessi accanto, probabilmente, sorriderei.



E' difficile scrivere parole già dette milioni di volte, si rischia di essere ripetitivi, quasi noiosi. E' per questo che mi rifugio nei silenzi.

Se l'avessi accanto, probabilmente, mi fermerei a guardarlo, a catturare ogni piccolo particolare del suo corpo, del suo essere. Un neo, una sfumatura nei capelli, un luccichio negli occhi. Tutto.


Le tue mani sui miei fianchi, le mie che ti stringono forte le spalle.

Tua, tua, tua.

E tu?



Tremo. Come quando, stesa sul tuo letto, mi tenevi tra le tue braccia. Tremo perchè ho paura. E perdo il senso della realtà.



Non smettere mai di ricordare quello che eravamo.
Ricorda il nostro primo bacio, inaspettato.
Ricorda il battito del mio cuore quando tu improvvisamente mi hai tirata a te e sfiorato le mie labbra solo per un istante.
Ricorda tutti quei film mai visti, quei sorrisi troppo vicini, quei sospriri così caldi.

Semplicemente ricordaci, porta quelle risate nel cuore quando ti sentirai solo perchè forse lì troverai un po' di pace, un po' d'amore.

Perchè io lo farò. Ricorderò ogni parte del tuo corpo per non dimenticarne mai la forma, la morbidezza.

Chiuderò gli occhi e ricorderò un giorno...

The double

Secondo me siamo un po' tutti Dr.Jekyll e Mr.Hyde.


Chiunque vive la propria vita: sveglia, scuola o lavoro, svago, morosa/o se c'è, sport, musica, uscire, amici, gente. Tutti abbiamo un'immagine di noi stessi. Positiva o negativa, pompata o sottostimata, aderente al vero o meno, ce l'abbiamo comunque.
E tutti abbiamo qualcosa di cui lamentarci.
Nella tal situazione dovrei comportarmi così invece che colà. Dovrei essere più stronza. Sono una bastarda. Sono pigra. Sono irascibile. Sono troppo sensibile. lo sono troppo poco. Sono lunatica. Mi faccio soverchiare. Soverchio gli altri. Sono intransigente.
Tutti abbiamo un cazzo di motivo per lamentarci o per dire che vorremmo cambiare qualcosa.

E qui il bivio: do you wanna change or not?

Il Dott. Jekyll si lamenta, è quasi pedante con le sue lagne. I suoi amici tra un po' lo manderanno a cagare.

Mr. Hyde è un critico lucidissimo. Tagliente, azzarderei. Sa perfettamente qual'è la cosa giusta da fare. E sa pure quando farla. Sempre. Non si limita a criticare: propone, progetta, si entusiasma, si incazza.

Il bello è che sono la stessa persona. E' una cazzo di truffa.

Mai provato la sensazione di avere due cervelli?
Non nel senso che siete dei fottuti geni... nel senso che talvolta stentate a credere di star pensando quello che state pensando. Semplicemente perchè è qualcosa di nuovo del solito piattume lagnoso.

Mai avvertita la sensazione di essere stati finalmente illuminati? Di aver risolto i vostri problemi? Di aver finalmente trovato la chiave per quello stronzissimo forziere?

Un giornalista che di talento e cultura ne ha per 3 disse, a proposito di colui che riteneva (a ragione) il proprio maestro: "leggendolo capii che non è necessario essere sobri per scrivere divinamente. Anzi."
In effetti, pensateci: vi emoziona di più un Verga o un Baudelaire? Un Calvino o un Kerouac? Eddai...

Sono sobrissima in questo momento, eppure mi ispiro ai momenti di ebbrezza. E non per forza solo alcolica.

Le rivelazioni.

Si va da piccole cazzate quotidiane di vita vissuta a dubbi amletici. Niente mezze misure.

Capire.

Ma non poter/voler agire... è un'inculata!

Chiunque ha un piano per salvare il mondo. Spesso, ma non sempre, ha anche un piano per salvare sè stesso.

Hai le palle per attuarlo?

Stimoli diuretici diurni portano a susseguirsi di pensieri

E' triste rendersi conto che la cosa che ti ha salvato per molto tempo è la rabbia.

E' triste sapere che, per mantenere le cose intatte, necessiti di quella rabbia. Ingiustificata. Che non ti fa risolvere nulla. Che nasce dall'impossibilità di risolvere alcunché.
E' triste sentire la mancanza. Malinconia. E' una sensazione che odio, una sensazione che lega al passato. Lo rende un legame indissolubile. E chi guarda al passato è fermo. Nuovamente non ha il coraggio di guardare avanti, ha paura. Più avanti vai e più distante si ritrova quella cosa che cerchi. Eppure vuoi, lo vuoi disperatamente. L'hai voluto, ti ha fatto stare bene... Oh si! E ora? Per un intoppo, un sonno apparentemente innoquo che ti cinge al letto più di quando dovresti.

Eppure sorridi. Sorridi nello sparare puttanate a raffica, senza pensare a quello che dici. Hai paura del tuo pensiero. Non sai nemmeno bene quello che ti manca. Hai degli spunti, degli accenni e non pensi, e ridi... ridi e balli, e saltelli per le strade, fai il coglione... che per una sera che esci e fai il coglione vieni subito etichettato da due sconosciute come tale. E ridi e ridi, e piangi, nel passare lungo mare ad assaggiare il vento, la luce di momenti che ci sono stati o forse non sono stati mai. E ti immergi in una bolla a cercare chissàcosa... Il mare forse? Quella stabilità che ti era stata promessa in cui tu non credevi eppure eroicamente stupidamente ancora ci speravi. E nella tua bolla sprechi pensieri che non hanno forma, non hanno senso, monologhi ancora con la tua sola testa, mangiando questa notte che dovrebbe servirti a riposare a ricaricare perché...



PORCO GIUDA A SETTEMBRE HO QUEL MALEDETTO TEST!!!!

The sunrise of a new age?

Una vita passata ad essere accondiscendente ed ora scoprirti talebano ed intransigente.

Una vita passata a cercare di accontentare tutti i più piccoli desideri di una persona, ed ora scoprirti che no ne hai più voglia. Anzi, che vorresti fottertene proprio il cazzo.
Una vita passata a sentirti enumerare le tue pecche, a sentirti descrivere accuratamente i tuoi difetti. Ed ora scoprire (non proprio ora, a dire il vero) che non sei l'unica.
Una vita passata a sentirti dire che sbagli, che fai delle cazzate. Ed ora scoprire che un buon "vaffanculo, guardati tu", spesso potrebbe venire utile.
Una vita passata ad essere buona(e la modestia potete tenervela voi), ed ora scoprire che dovresti essere giusta, non per forza buona.
Una vita passata a cercare di capire e scoprire ora che un bel "oh ma porco dio svegliati e vivi meglio" è la soluzione a buona parte dei problemi che, inevitabilmente, finiscono per diventare anche tuoi.
Una vita passata a sentirti dire che sei troppo orgogliosa, ed ora scoprire che ne è proprio quello che ti ha fatto andare avanti.
Una vita passata ad incastrare impegni con le esigenze altrui, ed ora scoprire che hai 19 anni e che avrai tempo a 40 per scendere a patti.
Una vita passata a metterti in discussione, ed ora scoprire che forse non vai malaccio neppure così come sei. Anzi.
Una vita passata ad essere quasi maschilista, e scoprire che, ancora una volta, avevi ragione.
Una vita passata a farti praticamente dominare, non per forza perchè sei priva di iniziativa, ed ora scoprire che, ogni tanto, avere il coltello dalla parte del manico ti fa sentire come uno squalo con un bambino sanguinante appena caduto da una barca.


Dominare, imporsi, dettare, se non legge, almeno delle condizioni precise.
Essere, se non stronzi, quanto meno inamovibili.
Mandare tutto a fanculo. Non per forza perchè si abbia ragione, ma perchè in quel momento si sente che sia la cosa giusta da fare.
Far riposare i coglioni, sotto sforzo e gonfi da una vita e ora, per un po' o per sempre, liberi.

Più si ha potere e più se ne vorrebbe. Verissimo, cazzo.
Alla fine, tutto si riduce a questo. Ergo, ora nella merda stacci un po' tu.

Fino a quando?                                             Fino a quando mi aggrada, più o meno.



N.B. Odio profondamente tutti coloro che tappezzano il proprio blog di discorsi lacrimosi/insultanti su morosi attuali, passati o desiderati. Un post o due tranqui, 1000 no. Quindi, è bene precisare che questo post esula da tale categoria. Sfogo? Descrizione di stato d' animo? Cazzi per la testa uniti al desiderio ed al piacere di scrivere? Fate voi. L'importante è che non lo mettiate nella categoria sopracitata.

Revenge

Dunque io sarei quella che a 19 anni è già finita? Quella che non tiene più nessuno?




Buono a sapersi. Allacciate le cinture, bastardi.

Nazisti di bianco vestiti

Papa Maledetto XVI non ha perso un secondo, in occasione del suo viaggio in Africa, per aprire la bocca e dire stronzate senza senso.


I preservativi non servono a nulla nella lotta all'AIDS, anzi creano problemi. Serve invece un rinnovo spirituale e umano della sessualità.

Questo in sintesi il pensiero del nazista.
Ora, se siete persone intelligenti vi renderete conto che "rinnovo spirituale e umano" non vuol dire un cazzo. Niente. Nulla assoluto. Cioè la normalità per un'associazione a delinquere così longeva come la chiesa cattolica.
Adesso sono curiosa di sapere come lo spiegheranno alle tribù che vivono nella savana, o in aree semidesertiche, popolazioni che del dio predicato da un vecchietto rincoglionito non saprebbero cosa farsene.

Bisognerebbe far capire al pastore tedesco che è proprio la mancanza di preservativi ad aver permesso la sua nascita...(maledetti anche i suoi genitori, non avevano di meglio da fare?? oppure si potrebbe approfittarne e abbandonarlo in mezzo alla savana e magari riprendere tutto con una telecamera, per vederlo divorato dai leoni mentre implora dio che, ma guarda un po', non lo ascolta.

Dimenticare

Perdi la cognizione del tempo perché i giorni non ne hanno più.

Tutti i sentimenti che nascondi ti mangiano da dentro. Silenziosi.
Il pensiero ti segue tutto il giorno. Ti svegli la notte.

Perché tra questo mondo e l'eternità c'è un volto che speri di vedere.

Sei sicuro di sapere dove sei e provi con tutto te stesso a rallentare perchè non sai quale sia la tua meta, non più.

C'è qualcuno che ti parla, ma tu non riesci a sentire quelle parole.

Non ci sono risposte da prendere.
Non sarà più lo stesso.

Qualcuno piange e sei tu da biasimare.

Ti sforzi. Strisci.
Sconfiggerai il momento.

Le immagini che ci sono tra i tuoi occhi e la realtà scompariranno. Niente brutti sogni.


Sei sicuro di sapere dove sei.

Stai provando a rallentare ma sai che non andrai molto lontano.
Ti rialzi.

E speri di sapere dove andrai.

Corrosa da bruciante e lungimirante invidia, mi chiedo

Perchè?



Solo in seguito prendo la decisione di ridurre ai minimi termini questo post, pensando sia la soluzione più appropriata.

Sorrido compiaciuta di me.

Inizio a perdere seriamente il contorno delle cose.
Accusando una grava incapacità di autoanalisi.

Capisco davvero poco di quali siano le mie priorità, oramai compresse e rese inagibili da inopportune prospettive.

Chiedo solo più spensieratezza a me stessa, non è poi molto.

Partendo col presupposto che i miei sensi sono totalmente integri, o quantomeno parzialmente, ciò costituisce una sorta di sicurezza per me.

Credo che questo sia uno degli attimi di maggiore consapevolezza della mia esistenza. Forse un'altra sporca menzogna.
Peso morto, insoddisfazione, assoluta impotenza. Perchè sono così debole?
China fino a perdere l'udito, come il mio amore.


Perchè ho tanta paura? Perchè non ho il coraggio di ammettere che per l'ennesima volta non ce l'ho fatta? Che ho fallito ancora? Perchè sono sola? Sola e prona, con le viscere sconvolte, per metà cateteri e per metà vorticose irrigazioni.

Perchè mi lasciate sola?

Eppure io ce la mettevo tutta per farti star bene, per farti sorridere, per esserci sempre al momento del bisogno.


Perchè non riesco a credere al fatto di aver ragione una volta tanto? Perchè devo vivere solo piccoli ritagli irregolari di felicità?
Io so di non essere abbastanza forte per affrontarvi tutti. E non c'è onore a cadere ogni volta. Non c'è soddisfazione nella mia incostanza, non c'è nulla di buono in quello che sto facendo.
Io non posso niente contro tutti voi.
Sono un'isola dimenticata con il solo bisogno di un po' di compagnia.


Perchè lo fai?

L’amore è sempre appeso dietro la porta del bagno. Puzza di lisolo.

Al diavolo l’amore.

L’amore sei tu, troppo atterrito per dire le mie preghiere. So di non avere più questo diritto.



Ho 19 anni, miei carissimi lettori, e di me non rimangono che i ruderi di una città dove non è mai vissuto nessuno.

E il vuoto mi sta soffocando.

Non date peso alle mie parole, a breve riuscirò a reprimere tutto ancora una volta, e le impressioni scrosceranno ancora per coprire il lamento convulso del mio io sfigurato.
È come essere dietro un vetro, non puoi toccare niente di quello che vedi. Ho passato tre quarti della mia vita trascorsa chiusa fuori. E' possibile romperlo?
L'unica cosa che mi esce bene è immaginarmi vecchia e quasi morta.
Piena di rimpianti

E sola.

Pubblicità clericale

Sono allibita.

E pure un po' incazzata.


Un po' di tempo fa sono stata ad un funerale. Una mia amica ha perso la nonna a cui era molto legata. "Amica" è forse una parola grossa, per come si son messe le cose tra noi, ma mi sembrava doveroso presenziare.

Vincendo un vago, ma anche no, senso di incoerenza, entro in chiesa e mi accomodo (comoda una pippa, dato che mi è toccato stare in piedi) per seguire la funzione funebre. Dopo una lettura dal vangelo (volutamente minuscolo), il prete ha iniziato a prodursi nell'immancabile omelìa.


TRAGEDIA.

 

A parte un latente analfabetismo, la prima parte del discorso del buon curato ha faticato a destare il mio interesse. Salvo poi decuplicarlo pochi secondi dopo.
Ricollegandosi al discorso della lettura evangelica, basata soprattutto sulla gioia divina nell'accogliere le anime dei giusti, l'esimio rappresentante terreno del signore (vedi vangelo) ha pensato bene di prodursi nella seguente filippica: "con la morte di Anna, un'altra anima giusta se ne è andata. Ma non giusta nel senso in cui lo intendiamo noi (allegando un evidente gesto di biasimo), bensì in quello biblico. Se ne è andata una donna credente e soprattutto praticante. Non come coloroche dicono di essere credenti, ma poi, in fin dei conti con la chiesa non hanno nulla a che fare. Fino all'ultimo momento lei pregava. E ha vedermi e ricevere la comunione".
Già qui ci sarebbe abbastanza materiale per insultare il buon curato, il quale però ha deciso di deliziarmi ulteriormente. Avrebbe potuto dire una cazzata qualsiasi, elogiando le qualità di una persona probabilmente appena conosciuta. Invece no!
"Una donna che ha saputo essere una grande mamma, perchè ha lasciato un segno nei propri figli, che ringrazio perchè sono stati disponibili nel venirmi a prendere e condurmi da lei, per poi portarmi a casa. Una donna che ha saputo infondere nella propria prole il significato dell'essere buoni cristiani".
Non contento, ha continuato: "Non dobbiamo essere superficiali e vedere la morte come una tragedia. Adesso vediamo tutto nero ma tra qualche giorno, qualche settimana, proveremo sollievo nel sapere che l'anima di Anna è approdata in un luogo protetto dal signore, un luogo dove i giusti non subiscono torture".
(Ho virgolettato le parole di questo pseudo-prete, tanto per dare un po' più di realismo e di senso logico, dato l'analfabetismo dilagante.)

Premessa la mia pressochè nulla stima nei confronti della chiesa (vedi vangelo e signore), è bene che sottolinei un paio di cosette:

1) Perchè una predica in un funerale? Anzi, perchè una predica senza senso? Due parole di commiato, anche false anche se non era questo il caso, le sentite condoglianze e buona lì. Troppo insensibile vero?

2) Chissà come mai credenti e non praticanti vero? Il fatto che tu non sappia parlare e che parli di cose insensate e fuori luogo non ti accende neanche un sospetto?

3) Bè, giusto, certo, sottolineiamo che ha voluto l'estrema unzione. Lodevole da parte della povera donna, ci mancherebbe altro. Sarebbe stato altrettanto lodevole magari sottolineare qualche sua buona qualità e non solo il fatto che ti parava le sante chiappe rispettando un sacramento.

4) Parlo per me, magari non è così per tutti, ma quando morirà mia nonna sarò a pezzi e non avrò voglia di sentire cazzate inutili. Quindi, per favore, evita di dirmi che tra qualche tempo mi rallegrerò pensando a mia nonna che scorrazza libera nelle praterie divine, perchè il solo pensiero potrebbe farmi piangere, emerita testa di minchia.



Sia ben chiaro, nulla contro chi crede in dio, è una scelta liberissima e personalissima. E nulla anche contro chi va in chiesa, se crede di trarne benficio.

Solo una cosa. Pensateci.



Che schifo.

Random

Voglia. Di cosa non lo so.


Hai davvero voglia?                                                   Idem come sopra.

Quindi non hai voglia?                                                Chi può dirlo?


RANDOM


"Al telefono sei sempre allegra come una merda".                                     Sai che può anche darsi?

Sei triste?                                                                         No e tanto che ci sei non rompermi i coglioni.

Se hai i tuoi cazzi non tirarmi in mezzo.                                                    Senti chi parla. Dio...

Studia.                                                             Ma ne hai voglia?

Qui forse una risposta c'è.

Voglia di libertà. Libertà--->Oblìo--->Scazzo--->Auto-commiserazion- e--->Vittimismo--->Circolo vizioso di sto cazzo.

Che si fa?                                                                 Boh, per me è uguale.


RANDOM


Progetti ambiziosi + buone idee / mancanza di iniziativa esponenziale = sempre, inequivocabilmente, fastidiosamente 0. Anche meno, spesso.

Scienze delle merendine. Sarcasmo e/o triste verità.

Cosa farai da grande?                                                            Boh.

Ciccia, sveglia che il tempo passa.

                                                                                     Grande io? Tu dici?

Lo sai benissimo. E ti dà pure fastidio.

Non ti va mai bene un cazzo--->Allora è tanto uguale, no?


RANDOM


Vacanza, svago, divertimento--->Ah si? Tutte nello stesso discorso? Esagerati.

Il vecchio dentro.                Non è vero!      Si!         No!                    Siiiii!                         Va bè, è uguale.


RANDOM



Pulsioni sessuali represse. O inespresse? O finte?

Iniziativa--->Inventane un'altra, è meglio.

Tornare bambina. Anzi no dai, un po' più vecchia.

E per fare cosa precisamente?                                                          Boh.


RANDOM


Ci sei o ci fai?                                                                   Si può rispondere "entrambe"?

In che senso, scusa?                                                                  Non lo so.


RANDOM


Punti di riferimento.Ossigeno.Persone.Vita attiva e non oblìo.

Sai cosa lasci e non sai cosa trovi. Sicuri, sicuri che sia poi così male?

In effetti no. Però, pensandoci bene..


RANDOM


"Guarda che secondo me sei davvero brava!"                                                Cosa credi, che non lo sappia?

Narcisismo/realismo = narcisismo frustrato.

Bastone e carota. Miele e calci nel culo, modernamente parlando.

Checchisterismo.


EVVIVA.

?

?

?

Chi mi ama, mi uccida, per favore.





Ho dei pensieri schifosamente romantici.

Non vivo?

C'era da scrivere di giornate che passano tutte uguali o di quelle che vuoi disperatamente cambiare.



E' che quando cerco di girare una cosa a destra quella mi va a sinistra e, nonostante questo, io mi costringo ad annoiarmi.


Tutta questa saggezza snocciolata con fervore finisce col chiedermi a chi sto parlando. Chi stai sgridando? Sguazzo nella banalità senza affogare. Si tocca ancora, guarda!



Non posso riaccendermi finchè non sono completamente spenta.

E credi che

Girare per casa sbattendo la testa contro il muro.

Ricucire lo squarcio. Mi sentivo leggera. Vuota, a dire il vero. Quello squarcio mi ha svuotata di tutti gli organi.

Così sono. Così sto.

Essere molle. Insieme di molecole, ossa, carne, acqua eccetera... nulla di più.

"... ogni molecola di te"

Ma in ogni molecola si è impresso un'unica idea, un definito scopo di vita.



Odio la mia regolarità irregolare.
Odio i miei principi che mi hanno sempre fatto rigar dritto.
Odio la mia moralità che mi blocca.
Odio pensare a ciò che ho sprecato e al tempo che sto ancora perdendo.

Cosa ci ho guadagnato a fare la BRAVA RAGAZZA?



Odio pensare che, pur urlando queste ultime 5 righe, se non fossi stata così, gli eventi non mi avrebbero fatto conoscere lo scopo fottutamente più piacevole della mia vita.

Complicato da impazzire.

Impazzita perchè MI PIACE, in fondo, CONTINUARE A NON CAPIRE.
Mi è stato detto che ho gli occhi che parlano al posto della mia bocca. Il mio sfuggire gli sgurdi, dicono che soffro. Mi è stato detto che soffro e si vede la tristezza nei miei occhi, ma che nascondo tutto dietro a una sorriso, inutile a quanto pare.

Simò, ma come hai fatto a capire tutto solo guardandomi?

Quando tutte le tue "gocce" che riempiono il "vaso" sono costellate di "eh, bon, cosa vuoi che sia per quello!" provenienti da voci che credono di conoscerti, la tua autostima sprofonda ogni volta di più, fino a toccare il fondo, mi sento proprio come se ci fossi ad un passo.



Solo toccando il fondo si può cominciare a risalire.


Vabbè, potrei spararne per ore, di esempi, di aneddoti, di cazzate.


Chi sa come si fa a diventare ciò che si vuole, con il mondo che ti rema contro?



Io mi sono persa.



Senza, mi sembra di non poter vivere.


Com'è possibile?
Com'è possibile questa doppia faccia nella stessa medaglia?
Ignorare ciò che mi fa male.
Ignorare ogni altro problema.


Smettiamola con questa finta recita e guardiamo la realtà.
E' finita, ma l'hai voluto solo tu.



Perchè quando non hai più speranze non hai nulla da perdere. Non hai più paura di possedere per la conseguente, matematica, paura di perdere, di qualsiasi cosa si tratti.

E' solo non desiderando nulla che si possiede tutto.

Se non hai paura di perdere, di legarti, tutto ciò che vuoi è alla tua portata. Ti basta solo allungare la mano.
Sarà una casualità. Ma ora sento sulla mia pelle che è tutto vero.



Sciocca.

E io che mi ostinavo ad inseguire.



Quante cose devo buttar via prima di capire quali sono le poche cose importanti?

Perchè quando parlo non riesco mai a farmi capire?


Lotto ancora per ciò che non m'appartiene, non è più una lotta ad armi pari.

Ho molto da imparare da certe persone. Ma sono stufa di studiare. Ora viene la pratica...


... e prendere parte come attore in un film è decisamente più faticoso che starlo a guardare in poltrona.



Che ci vuoi fare, mi diverto a farmi del male.



La discontinuità di un pensiero, l'alternanza di sentimenti, la fissazione di un concetto.



Quando ti alzi dal letto la mattina e pensi "che giornata schifosa", sarà una pessima giornata per davvero.
Quando ti alzi dal letto e succede qualcosa che ti darà una faccia da ebete felice per tutta la giornata... ci andrai anche a dormire.


Speravo sarebbe durata.



Camminavo.

" Hey, tira su la testa, guarda davanti!! "



Guardare avanti mentre cammino?! L'asfalto è così bello!
Ci sono state, certo, passeggiate in cui non guardavo per terra, solo su avvertimento di chi avevo davanti di me magari evitavo il fango...



Io penso. Cammino e penso. Cammino. Solitamente.

[spesso]



Basta. Stop. Finita. Timeout.



Qui mi sa che sono l'unica a rimetterci.
Sono proprio una cogliona. Stupida e sognatrice.
I sogni, se ci sono, si spezzano con la fragilità di un fiore nella bufera se messi di fronte a chi a sua volta ha dei sogni distrutti e non vuole che altri ne costruiscano.


Ho dato tutto.
E mi hanno derubata di tutto. Anche di me stessa.



Incredulità.

Illusa.

Confusa.



Perchè non sono ancora impazzita?



ODIO QUESTO MIO SAPER SOGNARE ANCHE QUANDO MI DICONO CHE NON CE N'E' PIU' MOTIVO.

Consumami

"Oggi tradisco la stabilità senza attenuanti e nessuna pietà.

Oggi il mio passato mi ricorda che io non so sfuggirti senza fingere."


E con dita di spine bucami gli occhi. Spingiti sulla mia pelle scordata su questo angolo di cielo nero in una notte lontana e fredda, con troppe stelle e poco tempo. E consumami, scavami addosso il tuo nome tra sangue e graffi, che mi ricordino ciò che sei stato, che mi ricordino il tuo passaggio su di me ed il tuo cruento assaggio al mio corpo vuoto sotto la tua ombra buia.



[ Dentro una storia senza più titolo. ]






E sono un'istintiva del cazzo.
E so che riesco a tirarmi su di quei casini da nobel.


Ora... perchè tutti dovete mettere a dura prova la mia pazienza?


Non guardarmi così. Non venirmi incontro. E soprattutto non baciarmi, non sfiorarmi.



"Come stai?"


..e smetti di usare quel profumo.



a r g h .



Broken wings.



Le unghia nella schiena, fisse, non fanno male quanto i tuoi occhi su di me, nei miei occhi, fermi a scrutarmi ogni angolo, ogni pensiero fugace e corrosivo. Ed io lo so cosa riusci a farmi, solo con quello sguardo.
Ed io lo so quanto ancora combatto con ogni mio istinto del cazzo.
E si, ora si, sento come un acido scivolarmi addosso e consumarmi piano, e tutto ciò che vorrei corre veloce via da me.

Ed era così tanto che non ti immaginavo vicino casa.
Ed era così tanto che non mi sentivo così stupidamente bambina e che non Lo dicevo. Così tanto che non sentivo quella morsa al petto. Quell'abbraccio di solitudine gelida. E bevi la mia inutilità dai miei occhi, scartami con violenza e gettami in dono agli sciacalli.

Non avvicinare la tua mano.
Muoviti soltanto in direzione contraria alla mia.
Abbraccia la mia assenza mentre vado via.



[ DEVO smetterla di fare Certi sogni. ]



Senza capire cosa sia successo dentro te, continuo.

Vorrei svegliarmi un mattino e trovarti lì, accanto al mio letto, a guardarmi e chiedermi di ascoltare le tue ragioni.

Vorrei tu avessi una briciola di coraggio nel rischiare, per Me.
Rischiare cosa, poi? Tra noi non vi è più traccia di nulla.

Come hai fatto..? Dimmelo. Guardami negli occhi e dimmelo.



..e poi, perchè continuamente penso a te?


Vorrei sapere come ti senti quando ti alzi al mattino e ti guardi allo specchio.
Vorrei sapere cosa pensi in quel giorno di maggio, o al 19 gennaio.
Vorrei sentire il tuo dolore, visto che non riesco a sentirne da ciò che fai.



Ti è davvero tutto scivolato così facilmente addosso?

Una storia. Una storia intera. Una storia sbagliata.

..forse di bugie. Non leggevi nei suoi occhi il Vuoto?

Ora me ne rendo conto.

Sono stata vittime di te. Dei tuoi vizi. Della tua rabbia cieca verso una vita che in realtà troppo dolore non ti aveva portato.

E allora, cosa cercavi di fare? Sfidarla?



E il dolore è arrivato. Per Noi.

Tu hai continuato a fingere, a nasconderti dietro mille parole belle ma vuote. Come le tue poesie.

Trasporto. Brivido.

Hai continuato a recitare per poter scappare dalla gabbia più grande che ti sei costruito.



Me.



[ Tutto resta uguale ed è normale. ]

[ Una carogna resta tale anche coi guanti bianchi. ]

[ L'universo tridimensionale sta perdendo il suo colore. ]

[ Ed è avaro di stupore e di bei pensieri. ]



..mi faccio sempre più schifo

Specchio

Mi perdo nell'illusione che sia tutto vero, sprofondata in una realtà immaginaria costruita a pezzi.
Cerco indizi che non ci sono, ricerco macchinazioni in gesti che sono istintivi.

MI ARRAMPICO SUGLI SPECCHI.


Tuttavia, nonostante questa vaga consapevolezza, mi chiedo il perchè di tanta ostinazione. Sono forse restata sola con i fantasmi del mio passato? Forse.
Ma così non riesco più a continuare.

Ci sono io e ci sei tu, specchio, che rifletti il mondo che è rimasto alle mie spalle. Siamo solo io e te, contornati da un buio che ci mette in risalto.

Però adesso voglio che tutto questo finisca.

Ho bisogno di un lieto fine o di qualcuno che distrugga quello specchio.

Ma dove andrai, con nessuno che ti salva da te stessa?

- Pronto?

- Ciao, sono io. Devo raccontarti una barzelletta.
- Dimmi...
- La mia vita è finita.



{è solo... è solo che la barzelletta non fa ridere.}



E' solo che quel simpatico incubo ha mangiato anche te. Quel bastardo.
E' solo che doveva completare il quadretto degli orrori.
Però adesso non ci sono parole che siano giuste.

"Non abbatterti"

"Fatti forza"


Parole vuote che rimbalzano in un animo devastato. Svuotato di recente. Senza preavviso.
E hai paura, sei spaventata.


"Non so mica se ce la faccio".

Ma tu non puoi abbandonare tutti.

*sichecelafai sichecelafai sichecelafai*

Tu non puoi scappare {dalla sua assenza}.
Tu non devi scappare.



*Sei troppo importante per me*

È abbastanza chiaro che non puoi vivere tutta la tua vita da sola.

{Posso sentirti in un sussurro}

Ed ora, forse, c’è qualcosa di sbagliato in ciò che vedi.

Ma io, io so chi sei realmente.
Tu sei l’unica che piange, quando sei sola.



[Perciò io ti salverò

da quel vuoto urlante]

Scars

Devo mettere un freno alla mia fantasia:
costruisce castelli in aria alla velocità della luce.


Dispiace.                                    Cosa?                              Non lo so.

Forse l'aver aggiunto una cicatrice sul cuore.

Le suture tardano ad arrivare.
Le ferite, invece, fanno a gara.

Scoloriamoci le idee

Ho un cuore bulimico che ha finito l'abbuffata e ora gli resta solo infilare un dito nel ventricolo e vomitare.

E pensavo di essermi venduta. Che le persone non cambiano e lo sappiamo bene noi. Noi che volevamo cambiare il mondo e il mondo ha cambiato noi.

Qui non si capisce mai niente.
Qui non capisce mai nessuno.

Fatti una domanda.
E tu te le fai le domande, ma le risposte le cerchi sempre da me.
Sono una patetica concubina della frase "non lo so".

Chiedimi perchè non è semplice.


Tu non puoi capire. Io non so spiegare. Tu non puoi capire.


Io sono normale. Io sono normale. Io sono normale. Io sono normale.

Io non ho assolutamente memoria.
Io non ricordo mai niente.
Ora, adesso, ho tutti i ricordi del mondo come spilli nelle tempie.

Tu non hai mai avuto l'innocenza.


Sono candida. Sono candida. Sono candida. Sono candida.


Se solo volessi, potrei rubare gli anelli a Saturno.
Se solo volessi, potrei vestirmi degli anelli di Saturno e due gocce di luna dietro le orecchie.
Per lo Chanel n.5 sono troppo piccola.


Io sono inferiore a lei. Io sono inferiore all'altra. Io sono inferiore a loro.


Io sono così tanto che, se te ne accorgessi, scapperesti.

Sei in una posizione di forza.

Io ho così tante paure che mi rendono più forte di te.
Fin dove vuoi sottomettermi?
Quanto sei disposto a devastare?
Quanto sei disposto a?
Quanto sei disposto?
Quanto sei?
Quanto?

Devastarmi.

Respira. Spira. Ira.

Il peggio è passato con la promessa di tornare presto.
Il peggio qui non passa mai.

Io ho un progetto.

Gli abbracci. Gli addii. Erba. Ruggine.

Baciami. Baci_ami.


Stupida. Stupida. Stupida. Stupida.


Qui. No, dico qui. Lì, sulla mediocrità. Ecco, bravi.

Mi ami? Mi amo.

Quanti tagli fuori.
Quanto tagli dentro.

Sono cresciuta. Ora gioco al massacro.


Stai zitta. Stai zitta. Stai zitta. Stai zitta.


Se perdi i sensi, trovi il senso.

Piango, ma non sente nessuno.
Piango e poi smetto.

Il male è legale.

Ho il sangue scomposto.

Povero bastardo che sussulta continuamente.

Ho il sangue. Scomposto.

Voglio impiccare la lingerie. Così sarei strozzata nell'intimo.


Lascia perdere. Come direbbe qualcuno, questo è solo un esercizio di stile.

Avrei dovuto saperlo che avresti fatto solo puttanate

(POST UCRONICO)




Oggi, 08 Agosto 2010, la Sabry cambia.


ORA CHE FA?


Ora sarà la protagonista di un reality show di nome "A shot of Sabrins", in cui dichiarerà pubblicamente la sua bisessualità e in cui sceglierà il proprio partner tra 10 maschioni e 10 figone. Poi ne farà un altro in cui sceglierà il suo nuovo migliore amico tra 12 scimmioni senza una loro personalità.

Inizierà una carriera come "dura che squote avanti e indietro la testa" nei video hip hop, passerà a fare la badante di Madonna, la tizia che raccoglie l'asta a Iggy Pop, sindaco di New York e, infine, morirà serenamente affogata dai liquidi del passero di un gigolò thailandese.

Forse tutto questo succederà o, forse (speriamo no) no, una cosa è certa: se gli induisti hanno ragione riguardo alla reincarnazione, Sabrins non vuole reincarnarsi in un globulo rosso di Bill Kaulitz.


Dio salvi la regina!
(O anche no, poco mi cambia)

Ma te lo dico sottovoce

Sarebbe tutto più facile senza quell'amore.

I speak to you, my heart

Nel silenzio della mia anima io ti invoco, mio cuore.
Nel silenzio del mio essere io ti cerco, mio centro vitale. Mia sofferenza e mia gioia.

"Che cosa vuoi da me?"

Esitante, io alzo il capo e ti guardo, cuore mio.

"Non parlare per questa volta... ti prego, taci."

"No."

"Soffriremo ancora."

"Non ha importanza."

"Saremo ancora feriti."

"E' la vita."

"E' una follia... taci."

"Non puoi chiedermelo e lo sai."

"Perchè?"

"Perchè è ciò che sono, è la mia natura."

"Io la tua natura non la capisco."

"Nessuno la capisce."

"Spiegamela."

Cuore, sospirasti a quella domanda ed io, tremante, attesi le tue parole che, come lame, affondavano nella mia anima.

"Io sono nato per amare, non posso far altro."

"Sanguinerai, sarai ferito ancora. E' questo quello che vuoi?"

Ti vidi sorridere, cuore mio, un sorriso luminoso ma, allo stesso tempo,
Triste.

Un sorriso amaro.

"Amare significa anche soffrire, bambina. Accettalo, come io ho accettato ciò che sono."

Ma chi credo di prendere in giro?

Non so più se continuare o mollare. Non so più se amare o iniziare ad odiare dato che sembra che con l'amore non vado d'accordo.

Non so se vale la pena vivere 70 anni per poi ricordare solo merda.
Non so se tu che stai leggendo riesca a capirmi, chiunque tu sia, tanto non mi frega nulla se mi capisci o no, basta che mi capisco da me.

Non so se è tutto qui.

Qua c'è tutto e c'è niente. Per vivere, non per respirare.


Non sto scrivendo frasi a cazzo, oh lettore.


Per scappare, per scappare via.
Per crederci.

E vado via.
Vado altrove.
Da questo uragano di fottute bugie.

Città dei morti.
Alla fine di un'altra autostrada persa.

<>


Ma quale vergogna, poichè i nostri cuori non battono all'unisono.


Non provo alcuna vergogna, non voglio scuse.
Quando non sai da che parte andare.
Correndo via dal dolore quando tu diventi una vittima. Racconti di un'altra casa rotta.

Tu stai lasciando.

Tu stai lasciando.

Tu stai lasciando.

---

E' tutto qui?

Lo chiedo a te.

Fuori come va?

No, ti ho chiesto...

Fuori come ..?

Va?

Risentirsi dopo la fine

Da quando ho scoperto che anche io dico bugie, non mi fido più di nessuno.




"Domanda: ma ti fa male sentirmi o il contrario?"

"Mi fa piacere".

Assaggiando i Negrita

Che rumore fa la felicità?

Nella vita non sempre si perde...

...E invece sì.


Quando smetterò di essere una fallita?

Troiaggine

Ultimamente ho aperto la mia mente a nuove riflessioni: di fronte a certi blog fatti di stelline e puttanate glitterate e orribili diddl non posso fare a meno di non riflettere, non riesco a fare a meno di aprire i blog delle ragazze a curiosarci dentro: il più delle volte è una delusione, sembrano fatti con lo stampino.... come i nomi!


-topinadolce

-ciccinapiccina

-piccolinastellina

-darklovina

-stelladolce

fatti con lo stam-pi-no!

2 parole melense, possibilmente con un diminutivo e/o le ultime due cifre della data di nascita, così "stellinadolce88" si distingue da "stellinadolce87".


Passato il nickname, sollevo il secondo punto che mi irrita delle nuove generazioni: il culto di sè! (Sè inteso come SE STESSI).
Apri la pagina di stellinadolce e trovi 178 foto di cui 165 riguardano lei: lei in camera di fronte all'armadio con le scarpe nuove, lei in camera di fronte all'armadio che si atteggia da zoccola, lei in camera di fronte all'armadio prima di andare in disco, lei in camera di fronte all'armadio in altre varianti, foto di gruppo con le amiche nei locali, autoscatto tenendo la macchina fotografica in mano inquadrando la faccia truccata dall'alto per fare la figa, foto con la testa inclinata di lato...
Il tutto moltiplicato fino ad ottenere le 200 foto!
A che generazioni di gente sono quelle che vengono su? Troppo piene di sè. Troppo coscenti di esser delle belle fighette forse?
Mi pare si sia perso quel briciolo di umiltà che rende --inserire un complimento qua-- una persona, senza mettersi su piedistalli dorati! E purtroppo esser coscenti di esser una bella persona può essere fatale, può trasformarci in esseri abominevoli privi di scrupolo. Essere belli da potere, un potere potenzialmente subdolo ed egoistico! E chi si rende conto di avere questo potere rischia di adottarlo per usare le persone... e questo non è bello!


Ok. Qua ho finito...

...per ora.



MINI RETTIFICA
Data l'analisi di questo e quello mi sono accorta che:

- le tipe con più di cento foto sono una manciata. Ci sono persino 16enni con le foto vestite con un baby doll in discoteca! E poi si lamentano di venire drogate e stuprate. Avete mai visto una in tuta da sci che viene stuprata?

- aggiungo la categoria "foto con la lingua fuori". Pare vada di moda fare le linguacce! Una volta si mostrava il sorriso (fintissimo) per confermare un momento felice, adesso si mostra la lingua per testimoniare che la si sa usare? Bah... 

Sono insicura e depressa...

...Allora impiccati, semplice!




Quanto sono meravigliosamente sopravvalutate depressione e insicurezza!

I nuovi mali che affliggono la società moderna, il pane per intere categorie di professionisti, la giustificazione per ogni stato di accidia e mala fede. Pigrizie mentali travestite da stati d'animo, giustificati dal fantomatico "individualismo diffuso" della società occidentale... tante parole e tante scuse inutili!
Il dato oggettivo che sta alla base di questi "sentimenti" così diffusi tra i giovani e non è celato da una coltre inpenetrabile di buonismo e falso senso di solidarietà!
Quando abbiamo a che fare con una persona che accusa un malessere interiore di questo tipo, difficilmente la afferriamo per le spalle e gli urliamo in faccia un sonoro "OHHHH CHE CAZZO DICI!". Ci limitiamo a un più pacato e ipocrita "Stai tranquillo, ti sono vicina, tutto passerà... è solo un momento buio!". Come se ci fossero i reali presupposti per permettersi il lusso di essere paralizzati da un terrore che non è altro se non una nostra stessa emanazione!


Perchè?


Perchè la vita è inequivocabilmente un gioco molto complesso, in cui bisogna avere la freddezza di fare scelte diverse volta per volta, non esiste la condizione di vittima incosapevole, troppo comodo!
Le scelte sono al 90% consapevoli salvo casi in cui, cause di forza maggiore, intervengono a sconvolgere la scacchiera.
Nei casi comuni, si deve scegliere che posizione prendere giorno per giorno, decidendo se restare in linea con un modello di ideali, che va costruito con una forte base culturale e una buona dose di volontà, o sacrificarlo per ricercare un consenso di massa.
Restare coerenti verso qui principii che ci costruiamo faticosamente, nella condizione attuale, comporta inevitabilmente solitudine ed emarginazione, a vantaggio di un futuro più ricco e consapevole.
Fare la scelta opposta ci dà l'illusorio senso di "apparteneza" che aiuta ad esorcizzare il famoso senso di "inpopolarità", una cosa che terrorizza l'individuo moderno parimenti a quanto farebbe un pitone nel cesso di casa.


Se tutto si riduce ad una scelta, allora... quale busta vuoi aprire?



La A:

fatta di lunghe giornate, che partono dal momento in cui noti il tuo primo pelo sul pube fino a data da definirsi, fatte di studio, faticose attività di ricerca sulle cause del divenire del mondo, continue messe in discussione del tuo io e dei tuoi idoli, incazzature, sprazzi di allegria consapevole e inconsapevole.
Giornate in cui i tuoi coetanei sfrecciano in motorino nelle vie del centro e mettono le mani nelle mutande delle ragazzine mentre tu sei in casa a stupirti del fatto che un brontosauro è alto come un palazzo di 13 piani e la terra davvero non è il perno del sole.
Giornate che evolvono in sempre maggior consapevolezza del tutto, senza mai arrivare a una risposta definitiva, ma ormai sei talmente assuefatto a questo perverso gioco di conoscenza che non puoi più farne a meno.
Poi ti trovi, un giorno, a scambiare con una ragazza quelle attenzioni che hai soppresso e ti eri negato e, grazie ai sacrifici che hai fatto, ti accorgi di quale gioiello prezioso tu abbia davanti, lo accarezzi dolcemente, con rispetto, con la delicatezza che si riserva solo ad un essere tanto profondamente incomprensibile e meraviglioso quanto te... e forte delle tue consapevolezze assapori l'amore ad uno stadio di perfezione tale che ti apre uno squarcio nel petto e sai che era la risposta che ti mancava.
Poi ti trovi ad affrontare la vita con forza sovraumana perchè alle tue spalle ti sorregge un esercito di nozioni e disillusioni che hanno rafforzato la tua personalità tanto da non permettere a nulla di abbatterti, anche nella sconfitta trovi la soluzione, perchè hai lavorato in passato per non trovarti disarmato su un terreno di scontri che non ha pietà.
Poi sei nel tuo letto e stai per morire. Pensi a tutta una vita spesa nell'intenzione di comprendere e arriva la sentenza definitiva: "non hai compreso che un minimo, ma ne è valsa la pena perchè te ne vai con un caleidoscopio di emozioni talmente profonde che non te ne fregherà un cazzo se dopo c'è qualcosa. E avrai lasciato un segno silenzioso dopo di te perchè la tua decisione di interessarti al mondo ha fatto interessare il mondo a te".


La B:

Fatta di giornate all'insegna del bieco soddisfacimento delle tue prime pulsioni, attento a tutto quello che può, in apparenza, renderti visibile agli altri ma senza curare la sostanza che ti costituisce alla base.
Giornate in cui ti sprechi scrupolosamente nel tentativo di assecondare tutti quei modelli che ti vengono forniti affinchè tu possa essere, in futuro, un burattino facile da controllare. Non perdi un istante a cercare di capire che i tuoi "padroni" non sono che che individui fragili e sformati come te, che hanno il disperato bisogno di legarti a loro per non morire. Basterebbe scegliere la busta A per stravolgere il quadro e salvarti... ma costa fatica!
Poi quella fatica che non hai voluto spendere in principio, comincia a dare i sui frutti traducendosi nella più profonda insoddisfazione di te stesso. Ma ormai è tardi, lo sforzo da fare per sollevarsi è immane e tu sei sempre più fossilizzato nella tua accidia.
Poi un giorno capisci che non si vive realmente senza un proprio io e cominci a cercarlo negli altri, creandoti tutte le volte uno spettacolo teatrale diverso per impressionare il pubblico, ma di tuo non stai recitando proprio niente e alla fine la gente si stanca di vedere la solita replica!
Allora ti deprimi, passi alla fase di autocommiserazione nella speranza che un altro guscio vuoto come te, solamente più ingenuo, si prenda la pena di compatirti nel disperato tentativo, a sua volta, di riempire un proprio buco nero.
E si dà il via a un continuo gioco malato di reciproche privazioni mascherate da intenzioni in cui nessuno vince, ma si limita a scavare una parte della fossa dell'altro.
Poi sei nel tuo letto e stai per morire. Non hai un solo ricordo degno di nota, se non quel giorno in cui hai messo le mani nelle mutande a una ragazzina e lei forse non voleva più di tanto ma le serviva per sentirsi accettata... come te! E all'istante del tuo ultimo respiro, vorresti una proroga per prendere una decisione diversa ma la natura che hai contribuito a plasmare ti rende il dovuto e te ne vai come desiderando di non aver mai vissuto.



Scegli la tua busta allora.

Mi fate pena

Ma sì. Calmati un attimino. Fatti una camomilla o un'endovena di morfina.

Io sto male a vederti così, senza pace.
Te ne vai in giro a guardare la tua immagine riflessa sulle vetrine dei negozi, a sistemarti i capelli quando tira vento, a non allacciarti mai le scarpe per paura di rovinarti le unghie-ricostruite-col-gel, a scrutare le boutique in cerca di una qualche infinitesima variazione della moda del momento, per assicurarti di non rimanere indietro coi tempi.

Mi fai tanta tristezza.

Parli di valori, di ideali, del mondo che va a rotoli, ma ci metti in mezzo che i tuoi non t'hanno voluto dare i soldi per andare a ballare anche domenica, che c'eri già andata sabato, e che la tua amica la odi perchè ha comprato la tua stessa camicetta.

Triste.

Il Cocoricò, la disco, l'Hollywood, Diabolika.
E la Pinko, la Richmond, la D&G, l'Armani Jeans.
E il Mac, l'I-Pod e il Samsung.

Basta, cazzo.

Datti pace, idiota.

Mi fai venir da piangere, se ti penso.

Perchè non guardi le tue belle unghie con la french, i tuoi bei vestiti firmati, la tua bella macchina col GPS, le tue belle luci stroboscopiche, e non ti domandi: perchè?
Te lo domandi, ma cosa ti spinge ad andare avanti?
Io, se non avessi un motivo di continuare a viaggiare, me ne starei ferma ad una stazione di servizio, non me ne andrei in giro per l'autostrada contromano convincendo gli altri che è giusto fare così!
Mi piacerebbe essere nei tuoi panni, con tutta l'ansia che ti ritrovi nel non pensare a quanto sei insulsa.
E' difficile non pensarci, ignorare quando ogni tuo gesto per cancellare è un gesto da cancellare.

Siediti con me.

Guarda il Mondo dal basso, non cercare grandi idee, non cercare la perfezione, il lusso, il prestigio, cerca il silenzio, rimpicciolisci il tuo sguardo.

Calmati.

E riposati, e non ripartire se non hai capito il motivo del tuo viaggio.

E ancor mi chiedo

C'è mica un essere su questa strana terra che sia in grado di pensarla come me? Che di fronte all'amore non fugga ma resti? Che riesca a stringere la mano della stessa persona per più di un paio di anni? Che conosca il significato della parola "pazienza"? Che sappia aspettare? Che abbia il coraggio di dire le parole "per sempre"?

E non desiderare sempre e solo quello che se ne va

                        

                                       La stupida pretesa di immaginarsi speciali per qualcuno.

Impropriamente

Punto I:


"Che bella l'amarezza che non si fugge tuttavia!
Chi vuol essere infelice sia, di cambiar non c'è certezza!"


Punto II:

Sono sempre intensamente soddisfatta di me quando riesco a sbagliare tutto, dico tutto, se sbaglio a metà, godo solo a metà.


Punto III:
 
 
 
Punto IV:


Mi presto ad essere fraintesa? Pazienza. In fondo non mi interessa affatto essere compresa da tutti qui, porca puttana.


Punto V:

Chi mi conosce non mi comprende più? Non deve essere un grande problema per chiunque egli sia dal momento che il problema me lo sto ponendo io per prima.


Conclusione:

Ho perso altri venti minuti qui.

Ti scrivo qui

Questo tempo inaspettato, indecisa tra lo scriverti ancora o farmi trovare qui.

Ho scelto di esserci perchè mi verrai a cercare.
C'è un sole timido, c'è che ieri avevo voglia di avere freddo per farmi riscaldare.
C'è che adoro la tua bocca e le sue mille espressioni.
Ci sono i tuoi occhi di quando ti dico che sbagli le parole in inglese e il tuo "offenderti".
C'è che lo studio e gli allenamenti non mi fanno venire crisi epilettiche, distratta da un non so che.
C'è che le cose non ci sfuggono e ci testiamo, ci facciamo ricordare l'un l'altro.
C'è che è tutto vuoto qui, adesso.
C'è che... vedi come sono sottili le mie difese?
C'è il pensare ad ogni cosa, sarà per il controllo, sarà perchè per te vorrei esser la migliore.
C'è che mi fai sfuggire tutto di mano e non è la prima volta che ti dico che mi perdo in te.
C'è che è un'imperurbabile serenità che non conoscevo e che ho la presunzione di pensare che l'hai vista poco anche tu.



E tutto questo perchè, come un’idiota, io mi sono innamorata di te.




[Scritto quando stavamo insieme, due anni fa ormai]

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A volte la cosa più facile è non reagire.


Dormi, dormi, finchè tutto sarà finito.

Ma spesso non reagire è la cosa più sbagliata

Twilight, moda per bimbominchia

Ecco, mi stavo annoiando e ho deciso di insinuarmi nella mente di una RAGAZZINA SHTUPPIDA.
Bè è risaputo, le ragazzine shtuppide le odio. Loro stesse si odiano a vicenda e persino i genitori le sopportano mal volentieri. Insomma è una razza da debellare.

L'intrusione deve essere realistica, quindi non poteva essere ambientata in un posto normale, ma necessariamente all'interno di una università, oppure in una discoteca (sopra il cubo se no non si può mettere in mostra) oppure ovviamente nel piu vicino negozio Avon. Tra i tre posti ho scelto una libreria. L'unico motivo che può spingere una ragazzina shtuppida a varcare le tetre soglie di una libreria è la presentazione di Twilight.

Parliamone, che ne voglio parlare...

Twilight, è un libercolo scritto da una tizia che, tra un disegnino nelle unghie e una messa in piega, ha deciso che la sua testolina doveva mettere per iscritto un sogno che aveva fatto. Per intenderci, io ieri ho sognato che giocavo a briscola con un cinghiale viola fosforescente a strisce e, a rigor di logica, dovrei sentirmi in dovere di scrivere un libro sul suddetto sogno.
Per convenzione chiameremo questa tipa Stefanis. Stefanis un giorno si alza e, mentre toglie i perdigoni di cispa, decide che il suo sogno è da scrivere. Mentre fa la consueta cagata mattutina, comincia a scarabocchiare paroline random (N.B. pescate dal registro linguistico delle ragazzine shtuppide) utilizzando lo smalto come penna e, ovviamente, la carta igienica come supporto. Ebbene, dopo giorni di duro lavoro e ascoltando a palla delle canzoni per ispirarsi (tra le quali è doveroso citare la versione Keniota di "Evviva è tornato topo Gigio" [titolo orig. "Ehylò Akaabelele Giggiobongo"] cantata dalla sorella trans di Cristina D'Avena) è riuscita a produrre una cagata letteraria degna di Moccia & Company: TWILIGHT. Lo traduciamo "crepuscolo" ed è l'ora in cui finalmente Stefanis va a nanna e la smette di scrivere cazzate.
Durante i mesi estivi, io stessa sono stata fortunata nell'imbattermi nel libro di cui si parla qua sopra. Fortuna paragonabile a trovare il tuo ragazzo che partecipa attivamente a una versione live di "Biancaneve sotto i nani".
Classica storia. Lei è soggetta. Lui è figo. Lei crede di odiarlo. Lei si accorge che lui le piace. Lui non se la fila. Lui comincia a filarsela. Si mettono insieme. Scopano. (Questo al 4o libro però).
Scendendo più nel dettaglio, lei, soggettona di turno brutta, smorta e con la personalità di una crosta di parmigiano, arriva in una città dove piove tutti i giorni e fa un freddo boia. La motivazione è che vuole lasciare alla madre un po' di felicità. La madre, tuttavia, passerà i 4 libri a perseguitarla con le mail, telefonate, messaggi, bigliettini, fax, telegrammi, trilli su msn (non Trilly Campanellino, RAGAZZINA SHTUPPIDA), annunci sul baratto ecc... perchè la rivuole con sè. Comunque il padre della tizia è sfigato quasi quanto lei e ha, come passatempo, quello di andare a lavoro e guardare la partita col suo amico indiano il giovedì pomeriggio. Lei comincia ad andare a scuola e, improvvisamente, si accorge di essere finita in mezzo a un branco di morti di figa. Infatti, nonostante sia soggetta sfigata e pure antipatica, nel giro di un paio di giorni la vogliono praticamente tutti, compreso il figo della scuola, un certo Maic (che lei snobberà in scioltezza). Lei quindi ha cento ammiratori, fighi, ricchi e amati da tutti, ma si innamora di Edoardo Culen, un vampiro che la vuole uccidere per succhiarle il sangue e che si incazza ogni volta che la vede. Lui le salva un po' di volte la vita e lei si decide che è proprio figo. Quindi, boh, cominciano a stuzzicarsi fisso. Poi la fine ve l'ho detta: scoperanno. Poi non è tutto qui, di mezzo c'è anche una scimmia che si trasforma in lupo, una decina di amiche stupide che pendono dalle labbra della protagonista, un vampiro cattivo che morirà in una manciata di secondi e la sorella di Edoardo, nipotina del mago Otelma.
Dopo questo ammesturo di cazzate, Twilight aveva le carte in regola per diventare il nuovo "Ho voglia di te", "Parlami d'amore", "Come tu mi vuoi", "Io e te, tre metri sopra il cielo", "Manuale d'amore" ecc... Quindi il risultato, una marea di ragazzine bagnate, decine di migliaia di avatar emo, milioni di pm omologati e due coglioni grandi come due pianeti.

Io spero vivamente di non aver offeso nessuno, i gusti sono gusti e sono soggettivi. Credo però che se mi vedeste sorseggiando diarrea, giudichereste anche voi. E per me, Twilight, è sorseggiare diarrea.

Io credo

Mi sono sentita tante volte questa domanda: "Ma tu, credi?". Beh, certo, io credo.


Credo che la gente di merda ci sia stata, c'è ancora e sempre ci sarà;
credo negli amici anche se qualche volta ti fanno rimanere di merda e ci stai male;
credo nei nemici perchè ti fanno tirar fuori sempre il meglio di te stesso per fargli fare una figura di merda; credo nei miei sbagli e nelle mie cose giuste perchè, quando le faccio, sono sempre me stessa;
credo nella birra che ti tira su il morale quando ti senti giù e credo nel Jack Daniel's liscio senza ghiaccio quando sei proprio triste;
credo che bere da soli sia altrettanto triste;
credo che una scopata sia la migliore cosa al mondo;
credo che l'amore sia ancora migliore di una scopata;
credo che fare l'amore con la persona che ami, sia la cosa migliore che esista nell'universo;
credo nell'amore vero, anche se gli altri cercano di farti smettere di credere in questo sentimento;
credo che gli amici che ho perso per causa mia, che ho sacrificato per certe persone in cui credevo e alla fine mi hanno deluso, hanno ragione a non parlarmi più, ma non smetterò di credere che prima o poi mi cercheranno;
credo che quel giorno lì mi metterò a piangere come non so cosa perchè mi sentirò una vera merda;
credo che, prima o poi, arriverà qualcuno e tirerà lo sciacquone e andranno via tutti gli stronzi dalla terra e rimarrò a galla;
credo che la gente che annegherà nello scarico vedendomi a galla mi dirà "solo gli stronzi stanno a galla" e rideranno, ma sono talmente stupidi che non si accorgeranno che stanno per crepare;
credo nelle anime, nelle loro storie, nella loro sofferenza, nella loro tristezza, sincerità e allegria, perchè credo che sia l'unica cosa vera e pura esistente ancora;
credo in quel qualcuno che mi dà della pazza;
credo nella mia religione priva di senso perchè non ho voglia di prendere per il culo nessuno;
credo che Guccini abbia ragione nel dire "se c'è, come voi dite, un Dio nell'infinito, guardatevi nel cuore, l'avete già tradito";
credo in una sigaretta fumata con gusto;
credo che sia meglio fumare a bocca che a polmoni;
credo che non fumare proprio sia ancora meglio;
credo nella musica, in quello che mi insegna, in quello che mi trasmette;
credo nei professori che spaccano i coglioni in maniera costruttiva;
credo nella scuola... poco per le materie, ma per tutti gli amici che ti fanno sparare un sacco di cagate e a distanza di tempo ci ridi ancora sopra;
credo nel bosco di notte e nei suoi misteri che nasconde;
credo che sia preoccupante che una ragazza maggiorenne, pensando al suo futuro, veda solo un puntino di luce;
credo che quel puntino un giorno diventi un faro per qualcuno;
credo che, finchè crederò qualcosa, rimarrò viva;
credo che la benzina costi troppo e una bella passeggiata sia molto meglio di una corsa in macchina;
credo nelle imprese folli;
credo che cercherò di farle sempre;
credo nel perdono, ma non credo in quelli che ti fottono due volte;
credo nell'inchiostro che scorre veloce e lucente su un foglio di carta;
credo in tante cose che forse tanta gente non crede.