domenica 8 agosto 2010

Sono insicura e depressa...

...Allora impiccati, semplice!




Quanto sono meravigliosamente sopravvalutate depressione e insicurezza!

I nuovi mali che affliggono la società moderna, il pane per intere categorie di professionisti, la giustificazione per ogni stato di accidia e mala fede. Pigrizie mentali travestite da stati d'animo, giustificati dal fantomatico "individualismo diffuso" della società occidentale... tante parole e tante scuse inutili!
Il dato oggettivo che sta alla base di questi "sentimenti" così diffusi tra i giovani e non è celato da una coltre inpenetrabile di buonismo e falso senso di solidarietà!
Quando abbiamo a che fare con una persona che accusa un malessere interiore di questo tipo, difficilmente la afferriamo per le spalle e gli urliamo in faccia un sonoro "OHHHH CHE CAZZO DICI!". Ci limitiamo a un più pacato e ipocrita "Stai tranquillo, ti sono vicina, tutto passerà... è solo un momento buio!". Come se ci fossero i reali presupposti per permettersi il lusso di essere paralizzati da un terrore che non è altro se non una nostra stessa emanazione!


Perchè?


Perchè la vita è inequivocabilmente un gioco molto complesso, in cui bisogna avere la freddezza di fare scelte diverse volta per volta, non esiste la condizione di vittima incosapevole, troppo comodo!
Le scelte sono al 90% consapevoli salvo casi in cui, cause di forza maggiore, intervengono a sconvolgere la scacchiera.
Nei casi comuni, si deve scegliere che posizione prendere giorno per giorno, decidendo se restare in linea con un modello di ideali, che va costruito con una forte base culturale e una buona dose di volontà, o sacrificarlo per ricercare un consenso di massa.
Restare coerenti verso qui principii che ci costruiamo faticosamente, nella condizione attuale, comporta inevitabilmente solitudine ed emarginazione, a vantaggio di un futuro più ricco e consapevole.
Fare la scelta opposta ci dà l'illusorio senso di "apparteneza" che aiuta ad esorcizzare il famoso senso di "inpopolarità", una cosa che terrorizza l'individuo moderno parimenti a quanto farebbe un pitone nel cesso di casa.


Se tutto si riduce ad una scelta, allora... quale busta vuoi aprire?



La A:

fatta di lunghe giornate, che partono dal momento in cui noti il tuo primo pelo sul pube fino a data da definirsi, fatte di studio, faticose attività di ricerca sulle cause del divenire del mondo, continue messe in discussione del tuo io e dei tuoi idoli, incazzature, sprazzi di allegria consapevole e inconsapevole.
Giornate in cui i tuoi coetanei sfrecciano in motorino nelle vie del centro e mettono le mani nelle mutande delle ragazzine mentre tu sei in casa a stupirti del fatto che un brontosauro è alto come un palazzo di 13 piani e la terra davvero non è il perno del sole.
Giornate che evolvono in sempre maggior consapevolezza del tutto, senza mai arrivare a una risposta definitiva, ma ormai sei talmente assuefatto a questo perverso gioco di conoscenza che non puoi più farne a meno.
Poi ti trovi, un giorno, a scambiare con una ragazza quelle attenzioni che hai soppresso e ti eri negato e, grazie ai sacrifici che hai fatto, ti accorgi di quale gioiello prezioso tu abbia davanti, lo accarezzi dolcemente, con rispetto, con la delicatezza che si riserva solo ad un essere tanto profondamente incomprensibile e meraviglioso quanto te... e forte delle tue consapevolezze assapori l'amore ad uno stadio di perfezione tale che ti apre uno squarcio nel petto e sai che era la risposta che ti mancava.
Poi ti trovi ad affrontare la vita con forza sovraumana perchè alle tue spalle ti sorregge un esercito di nozioni e disillusioni che hanno rafforzato la tua personalità tanto da non permettere a nulla di abbatterti, anche nella sconfitta trovi la soluzione, perchè hai lavorato in passato per non trovarti disarmato su un terreno di scontri che non ha pietà.
Poi sei nel tuo letto e stai per morire. Pensi a tutta una vita spesa nell'intenzione di comprendere e arriva la sentenza definitiva: "non hai compreso che un minimo, ma ne è valsa la pena perchè te ne vai con un caleidoscopio di emozioni talmente profonde che non te ne fregherà un cazzo se dopo c'è qualcosa. E avrai lasciato un segno silenzioso dopo di te perchè la tua decisione di interessarti al mondo ha fatto interessare il mondo a te".


La B:

Fatta di giornate all'insegna del bieco soddisfacimento delle tue prime pulsioni, attento a tutto quello che può, in apparenza, renderti visibile agli altri ma senza curare la sostanza che ti costituisce alla base.
Giornate in cui ti sprechi scrupolosamente nel tentativo di assecondare tutti quei modelli che ti vengono forniti affinchè tu possa essere, in futuro, un burattino facile da controllare. Non perdi un istante a cercare di capire che i tuoi "padroni" non sono che che individui fragili e sformati come te, che hanno il disperato bisogno di legarti a loro per non morire. Basterebbe scegliere la busta A per stravolgere il quadro e salvarti... ma costa fatica!
Poi quella fatica che non hai voluto spendere in principio, comincia a dare i sui frutti traducendosi nella più profonda insoddisfazione di te stesso. Ma ormai è tardi, lo sforzo da fare per sollevarsi è immane e tu sei sempre più fossilizzato nella tua accidia.
Poi un giorno capisci che non si vive realmente senza un proprio io e cominci a cercarlo negli altri, creandoti tutte le volte uno spettacolo teatrale diverso per impressionare il pubblico, ma di tuo non stai recitando proprio niente e alla fine la gente si stanca di vedere la solita replica!
Allora ti deprimi, passi alla fase di autocommiserazione nella speranza che un altro guscio vuoto come te, solamente più ingenuo, si prenda la pena di compatirti nel disperato tentativo, a sua volta, di riempire un proprio buco nero.
E si dà il via a un continuo gioco malato di reciproche privazioni mascherate da intenzioni in cui nessuno vince, ma si limita a scavare una parte della fossa dell'altro.
Poi sei nel tuo letto e stai per morire. Non hai un solo ricordo degno di nota, se non quel giorno in cui hai messo le mani nelle mutande a una ragazzina e lei forse non voleva più di tanto ma le serviva per sentirsi accettata... come te! E all'istante del tuo ultimo respiro, vorresti una proroga per prendere una decisione diversa ma la natura che hai contribuito a plasmare ti rende il dovuto e te ne vai come desiderando di non aver mai vissuto.



Scegli la tua busta allora.

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