domenica 8 agosto 2010

L'ennesima replica di un dramma antico

Comincio a pensare che sia tutta ipocrisia. Comincio a pensare che, in fondo, non è mai stato nulla di speciale.
Comincio a pensare di essermi illusa.

Alcuni tasselli del puzzle non quadrano più, hanno gli angoli smussati, sfilacciati, consumati dal tempo. Inzuppati d'acqua nascosta e seccati di sole troppo ardente. Si sono disfatti.
Succede, che vuoi che ti dica... Prima o poi capita sempre.

Doveva succedere.

E un filo d'amarezza mi sale su per la gola.

E vorrei che tu potessi capire, che tu...

Forse, vorrei l'impossibile.


Dovrei stufarmi di ripeterlo, diventa noioso poi.


Dopotutto potrebbe trattarsi di un'interpretazione errata.                                   {Probabile.}


La stanchezza mi pervade                                   {ed è una stanchezza di tutto}
Cose che capitano, appunto.





*Detesto essere ignorata, lo detesto*


Ma, nonostante tutte queste frivolezze, non trovo il coraggio di fartene parola.

.Non lo farò.


Questo caldo mi annebbia i sensi ed io non so più quant’è la distanza che ci separa.


Ma tu ci sei ancora?


Ogni tanto mi sorprende questo strano pensiero.



Ed io… io ci sono?



In qualche modo devo esserci. Perché i tasselli del puzzle devono combaciare.

È tutto ok.
Tutto come sempre. Tutto come sempre…
Quindi, se tu non ci sarai, io fingerò che sia tutto ok. Perché tutto deve essere come sempre.



Tu non capisci. Non capisci.
E non capirai mai.

…come al solito.

E’ normale.

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