domenica 8 agosto 2010

Corrosa da bruciante e lungimirante invidia, mi chiedo

Perchè?



Solo in seguito prendo la decisione di ridurre ai minimi termini questo post, pensando sia la soluzione più appropriata.

Sorrido compiaciuta di me.

Inizio a perdere seriamente il contorno delle cose.
Accusando una grava incapacità di autoanalisi.

Capisco davvero poco di quali siano le mie priorità, oramai compresse e rese inagibili da inopportune prospettive.

Chiedo solo più spensieratezza a me stessa, non è poi molto.

Partendo col presupposto che i miei sensi sono totalmente integri, o quantomeno parzialmente, ciò costituisce una sorta di sicurezza per me.

Credo che questo sia uno degli attimi di maggiore consapevolezza della mia esistenza. Forse un'altra sporca menzogna.
Peso morto, insoddisfazione, assoluta impotenza. Perchè sono così debole?
China fino a perdere l'udito, come il mio amore.


Perchè ho tanta paura? Perchè non ho il coraggio di ammettere che per l'ennesima volta non ce l'ho fatta? Che ho fallito ancora? Perchè sono sola? Sola e prona, con le viscere sconvolte, per metà cateteri e per metà vorticose irrigazioni.

Perchè mi lasciate sola?

Eppure io ce la mettevo tutta per farti star bene, per farti sorridere, per esserci sempre al momento del bisogno.


Perchè non riesco a credere al fatto di aver ragione una volta tanto? Perchè devo vivere solo piccoli ritagli irregolari di felicità?
Io so di non essere abbastanza forte per affrontarvi tutti. E non c'è onore a cadere ogni volta. Non c'è soddisfazione nella mia incostanza, non c'è nulla di buono in quello che sto facendo.
Io non posso niente contro tutti voi.
Sono un'isola dimenticata con il solo bisogno di un po' di compagnia.


Perchè lo fai?

L’amore è sempre appeso dietro la porta del bagno. Puzza di lisolo.

Al diavolo l’amore.

L’amore sei tu, troppo atterrito per dire le mie preghiere. So di non avere più questo diritto.



Ho 19 anni, miei carissimi lettori, e di me non rimangono che i ruderi di una città dove non è mai vissuto nessuno.

E il vuoto mi sta soffocando.

Non date peso alle mie parole, a breve riuscirò a reprimere tutto ancora una volta, e le impressioni scrosceranno ancora per coprire il lamento convulso del mio io sfigurato.
È come essere dietro un vetro, non puoi toccare niente di quello che vedi. Ho passato tre quarti della mia vita trascorsa chiusa fuori. E' possibile romperlo?
L'unica cosa che mi esce bene è immaginarmi vecchia e quasi morta.
Piena di rimpianti

E sola.

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