domenica 25 settembre 2011

E' il naturale processo di eliminazione

Che tanto lo so come passa il tempo, che dopo di me e prima e nel mentre ce ne sono altre cento.
Che tanto siamo tutti pezzi di ricambio che, a prendere o a lasciare, ci basiamo sul guadagno.

E così mi chiedo perchè ricerchiamo sempre qualcuno o qualcosa, cosa ci spinge a girare sempre una ruota, coltivare una rosa.

Che tanto lo so che qualcun'altro prenderà o ha gia preso il mio posto.


Ma allora ditemi a cosa serve avere per mesi o anni il cielo scomposto?
«You are ABCDEFGHIJK.»


«Okay, what do you mean?»

«Attractive, Brilliant, Cute, Dazzling, Elegant, Funny, Gorgeous, Hot!»

«Aww! You are so sweet! But what's IJK?»

«I'M JUST KIDDING.»

VogliaDiParlareVogliaDiSapertiVogliaDiPartireDeliranteVogliaDiPartire

Andare a fanculo dove ti ho mandato ogni giorno e lasciarti quelle parole che non hanno mai visto le stelle.

E' ora di tornare

Musica distorta come i miei pensieri.


Manca qualcosa.








[chicercatrova]







[chitrovaaffonda]






Troppi film nella mia mente con la certezza che era tuo il mio ultimo sorriso dei prossimi chissaquantialtri giorni, e mio tutto quel freddobuio da stazione.


Io che mi sono accontenta di quattro passi avanti per cominciare a piangere.

E’ lì che ogni film mi suggeriva la tua presenza per un ultimo qualsiasi cosa.




Non girarmi affatto – girarmi all’istante

Ma girarsi per cosa? Girarsi per vedere un solo fottuto 30enne ignaro.
E tu che invece non c’eri già più.



Un cuore pesante che scivola nel ventre, un ventre bucato che lo lascia passare e cadere nel fango.


Lo credevo impossibile, ma ho pianto di più.





E' cosi che credo di aver iniziato a lasciar morire la parte di te che avevo dentro, annegando lentamente.
 

 
A rileggermi parlare di strade e di destini viene quasi da vomitare, più del rhum e della vodka mischiati con quel vino sconosciuto.

martedì 28 dicembre 2010

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"Tutti abbiamo una ferita per riscattare la quale combattiamo."



I.Calvino

mercoledì 24 novembre 2010

La vita vera non è su Facebook!

Ricordiamo il termine “virtuale”.


Sono su Facebook quindi esisto. Per quanto parafrasare Cartesio possa sembrare a volte un abuso, in una società in cui per dimostrare la tua esistenza devi apparire, Facebook è atterrato come il cacio sui maccheroni. Quindi fenomeno sociale di puro esibizionismo? Moda? Meteora? Facebook, paradigma di un’umanità che finge, che nasconde i propri limiti in casa e vuole invece esibire sul web ciò che non è: brillante, giovanile, produttiva, impegnata, immortale? Per niente. Anzi eccellente veicolo e volano, anche per l’economia, oltre che per le idee, vero carburante di una società a rischio di involuzione e di declino.
Non dimentichiamo il contesto universitario in cui è nato, vero incubatore di innovazione. E perché no? Anche angolo di vero, spassoso divertimento. E non solo per certi video suggeriti o per talune storielle gradevoli, ma soprattutto per alcuni profili e fotografie. Soprattutto di chi conosciamo. Ma li avete visti? Tutti in costume da bagno, in pose prestanti, abbronzatissimi, tosti, anche quelli che sappiamo essere in ben più cattivo arnese. Guardare, per credere, anche i cosiddetti “Vip” comaschi.
Allora: giudizio positivo o negativo? Facebook è uno strumento e, come tutti gli strumenti, dipende dall’uso che ne facciamo. Direste che l’energia nucleare è per definizione un’invenzione negativa? Che i derivati dell’oppio servono solo per drogarsi? Dipende dall’utilizzo. Siamo noi i buoni o i cattivi. Volete degli esempi, oltre a quello scontato di ritrovare amici, compagni di classe, soggetti appartenuti a cosiddette “precedenti vite” di noi utenti un po’ maturi? Facebook è per esempio un ottimo sistema per risparmiare tempo e denaro. Avete mai provato a radunare gruppi? A organizzare un evento? Fa risparmiare tempo e telefonate, quindi denaro. Può essere motivo di arricchimento, veicola idee, informazioni. Certo, anche negative. In mano a malfattori può essere molto pericoloso. Come può esserne dannoso un abuso.
Mi riferisco a certi ragazzi che ci passano i pomeriggi e le sere. Penso a quanti rinunciano a stare veramente con gli amici, per “stare su Facebook”. Va dosato, come tutto nella vita a ben guardare. E poi, ormai la globalizzazione è nei fatti. Possiamo essere a favore o contrari, ma non possiamo certo fermarla. Allora la cosa migliore è governarla, senza fare resistenza al cambiamento.
In un mondo dove tutto è globalizzato, dove si spostano le merci da una parte all’altra del pianeta, dove la Cina tesse le magliette che l’Italia disegna e che gli Usa vendono; dove a Mumbay rispondono i call centers per gli utenti di elettrodomestici di Edimburgo, così anche le persone, cioè noi, viaggiamo nel web e, quindi, virtualmente, in ogni parte del mondo, con il nostro profilo, le nostre affermazioni ed i nostri amici di Facebook, anche loro più virtuali che veri.
Ma l’importante, soprattutto per i ragazzi, è non dimenticare mai il termine “virtuale”. Non è il mondo vero, non sono sempre gli amici veri quelli su Facebook.
La realtà vera, la vita vera, è fuori, è quella che si percepisce con i cinque sensi, non è quella che appare sul monitor del computer.



(da www.corrierecomo.it)

giovedì 18 novembre 2010

Heart

Manca da star male.




Buone notizie: ho ancora un cuore.

Cattive notizie: ho ancora un cuore.



Buone notizie: domani tornerò a non averlo.

Cattive notizie: domani tornerò a non averlo.