giovedì 9 settembre 2010

Wanna feel your touch

Ho bisogno di stabilità e non riesco ad averne.

Continuo a chiedermi se tutto questo sia la cosa giusta e mi ripeto a giorni alterni che non lo è, perchè sono sempre più instabile, sempre più sospesa in aria su un filo quasi invisibile con la mia bicicletta monoruota.
Guardo giù e vedo le persone che potrebbero darmi ciò che cerco, ma non voglio scendere da loro, continuo a camminare verso di te, verso l'ignoto, verso qualcosa di troppo rischioso per poter essere portato avanti.
Ma guardo i tuoi occhi e avanzo comunque lentamente, dopo ogni passo indietreggio di due, ma non torno mai giù perchè ormai sono lanciata verso quest'avventura che non voglio più vivere.
Intrappolata nella mia stessa ragnatela di pensieri e sentimenti discordanti tra loro, lunatici fino alla follia, dolorosi fino alla morte, tendo le braccia verso di te che, distratto, dall'altro capo del filo sei attratto da quello che dal basso ti chiama a gran voce.
E sono stanca di sbandare, sono stanca di non trovare il mio equilibrio, sono stanca di dovermi avvicinare.






Perchè non proviamo a scendere insieme?







Domani sera si affoga tutto.

 
Chiudo gli occhi un momento, ma sembra infinitamente troppo lungo.

Sembra quasi che l'attimo di vaga serenità del dormiveglia si impossessi di me quando appari scrosciante e invadente tra le immagini della mia mente, quando vedo quel tuo sorriso bianco fare capolino nei vortici colorati dei miei pensieri di folle insonne.
Sento la fine cucita addosso, così stretta da farmi male, come se l'ago si conficcasse in profondità nella pelle, lasciando sangue sempre più nero rigare la mia pelle umida, in attesa di una fine della fine che non sono sicura arriverà.
Chiedere desideri alle stelle cadenti su una spiaggia buia è illusorio.
Contare le scie di aerei nel cielo terso di un giovedì pomeriggio è mentirsi.
Pregare una divinità inesistente stando sdraiata sul letto cercando di prender sonno è falso.

Dormire è il modo migliore per non sperare e non pensare e non piangere.

Ma si sa, l'insonnia è una brutta bestia.

Vieni a vedere perchè.

Passo dall'isteria alla nostalgia e dall'ira funesta all'illusione crudele minimo dieci volte al minuto.
E sorrido perchè, in fondo, ne è valsa la pena.

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