lunedì 6 settembre 2010

Il mio amore a pillole

A volte penso che dovrei mollare tutto.

Certi giorni sono stufa di continuare a lottare, sì, anche se quello per cui devo farlo è l'amore.
Passi dicinnove anni chiedendoti dove sia, pensi al peggio, pensi che forse non arriverà mai. Poi, un giorno, dopo tanti falsi allarmi, te lo ritrovi davanti. E sei talmente felice che vorresti esplodere, saltare, urlare. Vorresti scrivere su tutti i muri "L'AMORE ESISTE, CREDETECI", vorresti andare da tutte le persone diffidenti e raccontargli la tua storia, così che abbiano un po' di fiducia.

In quel momento vuoi solo vivere, più che puoi.

Dimentichi di dormire perché sai benissimo che i sogni non gli renderebbero giustizia. Conti le ore, i minuti, i secondi che mancano a rivedervi e, man mano che il tempo si avvicina, i tuoi occhi brillano sempre di più, il tuo corpo trema all'idea di sfiorarlo ancora.

Diventi tremendamente insicura.

Passi le ore a fissare l'armadio nella speranza di trovar qualcosa che quel giorno ti faccia sentire bella o, per lo meno, accettabile. Ti preoccupi di non fargli mai mancare niente, diventi maniacalmente attratta da ogni sua funzione vitale. Vorresti che i giorni fossero più lunghi. Saresti disposto a sacrificare le ore di sonno pur di guadagnare tempo, vorresti viverlo più che puoi, ogni giorno.

Invece no, non puoi.

Hai tanto di quell'amore dentro che ti senti scoppiare, ma devi imparare a razionalizzarlo, a scomporlo in quei piccoli attimi insieme.
Certi giorni non riescivo a vivere di solo quei momenti e mi rendevo conto che non volevo nemmeno imparare a farlo.

Sono stufa di dover amare a piccole dosi, sono stufa di lottare.

Ma era troppo bello per essere vero eh?
Mi hai lasciata e, dopo due anni, sono ancora qui, a vivere di te.

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